Rapinatore napoletano si suicida in carcere, aveva ucciso il gioielliere di Roma

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Rapinatore napoletano si suicida in carcere, aveva ucciso il gioielliere di Roma

Il presunto killer di Giancarlo Nocchia, il gioielliere di Roma ucciso durante una rapina, il 32enne fermato a Latina Ludovico Caiazza, si è tolto la vita, il rapinatore napoletano ha deciso infatti di suicidarsi nel carcere di Regina Coeli. Il rapinatore napoletano si è impiccato con un lenzuolo ed è stato ritrovato senza vita dagli agenti della polizia penitenziaria verso mezzanotte, durante un controllo di routine ai detenuti.

La cattura del rapinatore napoletano

Nonostante fosse ancora ritenuto il presunto colpevole della rapina e della morte del gioielliere romano, Ludovico Caiazza, come tutto il reparto investigativo, sapeva benissimo che l’assassino era lui, in quanto nel momento dell’arresto, avvenuto su un treno all’altezza di Latina, il rapinatore napoletano aveva con se il cellulare della vittima, una pistola, un borsone dove custodiva decine di gioielli con la targhetta della gioielleria di via dei Gracchi, Roma, e contanti. I sensi di colpa per aver ammazzato un uomo l’avrebbero forse spinto così al tragico gesto.

Il rapinatore napoletano aveva provato a sfuggire all’arresto e per quattro giorni era riuscito a far perdere le sue traccie, ma poi a tradirlo una telefonata fatta ad un amico di Latina, dove gli spiegava che sarebbe tornato a Roma per prendere alcune cose per poi scappare definitivamente. La polizia ha iniziato così a controllare tutti i treni diretti a Roma con personale in borghese e alla fine lo hanno trovato su un convoglio partito da Caserta.