Gli uomini, riconducibili al clan Mazzarella, volevano recuperare una somma di denaro pari a 350mila euro.
Clan Mazzarella | Il 7 febbraio carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di due indagati ritenuti responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso, aggravato dalle finalità e dal metodo mafioso. Nella giornata del 6 febbraio 2019, B. S., 39 anni, e S. A., 37 anni, allo scopo di recuperare una somma di denaro, pari a circa 350 mila euro, unitamente ad altre persone in corso di identificazione, hanno sequestrato un parente del debitore.
La ricostruzione dei fatti
In particolare, i responsabili, dopo aver individuato nei giorni precedenti la vittima del sequestro nel comune di Capua (CE), l’avrebbero attesa presso la sua abitazione, caricandola con la forza su un’autovettura e conducendola a Napoli. Le indagini, avviate repentinamente e dirette fin dai primi momenti dalla Procura della Repubblica partenopea, anche di natura tecnica e scientifica, hanno consentito di risalire, in tempi rapidissimi, all’identità dei due soggetti coinvolti e alla loro localizzazione, e di sottoporli a fermo all’alba del 7 febbraio, con la liberazione del sequestrato che è stato rilasciato incolume presso la Stazione ferroviaria di Napoli Piazza Garibaldi.
Gli arrestati sono da ricondurre all’organizzazione camorristica del clan dei “Mazzarella”, operante su Napoli e comuni limitrofi. Il Comando Provinciale, nel frattempo, aveva predisposto ed organizzato l’intervento dei G. I. S. (Gruppo di Intervento Speciale) dei carabinieri. I due fermati sono stati accompagnati al carcere di Secondigliano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’udienza di convalida all’esito della quale il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia in carcere.