Mentre il nostro paese vede aggravarsi ancor di più la crisi politica e il vuoto di rappresentanza, i sopravvissuti e le personalità dure a morire lottano per gli avanzi, anche a rischio della democrazia e di ciò che di buono è rimasto in Italia. La filippica tra l’ex presidente uscente della Fondazione Ravello Renato Brunetta, il neoeletto presidente e primo cittadino di Ravello Paolo Vuilleumier, il governatore della Campania Stefano Caldoro e il ministro ai Beni e alle Attività culturali Dario Franceschini, sembra non avere fine e rischia di danneggiare non solo l’immagine ma anche l’esistenza stessa del Festival di Ravello.
Tutto è cominciato la settimana scorsa quando Renato Brunetta, scontento di non essere stato riconfermato alla presidenza del Ravello Festival, ha sollevato senza prove il sospetto di illegittimità delle elezioni del nuovo presidente, il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier. Sfruttando il suo ruolo pubblico, Renato Brunetta, con il patrocinio della Regione Campania, dissente dalle ultime democratiche elezioni e chiede al Ministero Franceschini il commissariamento del Festival per presunte e non provate irregolarità. Il ministro Dario Franceschini propenso a risolvere in maniera veloce la questione e senza verificare le accuse pone in ostaggio gli organi democratici ed elettivi del Festival, valutando la designazione di un commissario (non eletto) e assecondando il gioco degli scontenti.
Già oggi l’Avvocatura della Regione Campania dovrebbe esprimersi su chi avrebbe titoli per ricoprire il ruolo di commissario (Brunetta?), ma il sindaco di Ravello richiama il ministro Franceschini a ritornare sulla sua decisione, la quale mette in discussione le procedure democratiche ordinarie e la gestione altrettanto democratica del Festival.
In appoggio a Renato Brunetta, Stefano Caldoro ha dichiarato “sono molto preoccupato non vedo una soluzione che possa garantire il festival. Il cambio di linea, dopo una scelta fatta all’unanimità, è stato un fulmine a ciel sereno. Credo che Renato Brunetta abbia lavorato bene e non posso che sostenerlo. Ho preso atto della volontà degli altri soci della fondazione: cambiare idea si può, ma bisogna averne un’altra. L’attuale situazione mette a rischio anche la gestione ordinaria, e potrebbe inceppare il rodato meccanismo del festival“. Per oggi arriverà a Palazzo Santa Lucia il parere dell’Avvocatura regionale e di quella dello Stato sulla competenza in materia di commissariamento.
Contro lo strumento tecnocratico e antidemocratico del commissariamento, con cui soggetti non eletti operano scelte politiche, Paolo Vuilleumier si appella, ancora una volta al ministro tecnico Franceschini e al senso di responsabilità democratica. In difesa del Festival Franceschini deve “approfondire la delicata questione e farsi garante del rispetto delle regole e della democrazia. Le dichiarazioni rese dal ministro giungono a poche ore dalla richiesta di commissariamento formulata dall’onorevole Renato Brunetta. Una richiesta che appare scellerata e lesiva del prestigio della fondazione e di Ravello. Inesistenti e pretestuosi i presunti elementi di illegittimità dell’ultimo Cda, che ha eletto regolarmente un nuovo presidente, attualmente in carica“.
In altre parole il sindaco di Ravello allerta il ministro Franceschini a fare delle indagini, a conoscere cosa sta accadendo a Ravello, a non assecondare le trame di Brunetta e Caldoro, le quali non solo attaccano per loro interessi un’elezione legittima, ma, strumentalizzando la legge, fanno a pezzi gli organi democratici del Ravello Festival.
This post was published on Feb 9, 2015 13:16
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