Un monologo per sette voci intorno alla balena bianca, l’inimitabile murder party e una “finta” fiaba per bambini, animeranno, da giovedì 25 a domenica 28 luglio 2024 alle ore 21.00, l’affascinante cornice del Real Orto Botanico di Napoli nella quinta settimana di Brividi d’Estate 2024, ventitreesima edizione della rassegna organizzata da Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli.
Nata da un’idea di Annamaria Russo, la rassegna, fra le più longeve della città, è sostenuta dalla sensibilità e la preziosa collaborazione dell’Università Federico II di Napoli, che gestisce il parco, e con il patrocinio del Comune di Napoli.
A dare il via alla programmazione settimanale, giovedì 25 luglio, sarà Moby Dick: l’incantatrice di Herman Melville, monologo per sette voci intorno alla balena bianca con Rosalba Di Girolamo (voci narranti), Marco Messina (colonna sonora originale), Rocco Zaccagnino (fisarmonica), Stefano Cammarota (tecnico del suono), nell’adattamento e regia di Rosalba Di Girolamo. L’adattamento fa parlare tutti i personaggi attraverso la sola bocca della Balena: una polifonia di voci diverse provenienti da un unico corpo anche grazie ad un sofisticato disegno del suono. Un interrotto flusso musicale tra tempeste elettroniche, monologhi interiori, ballate in fisarmonica, dialoghi e profezie, fino a comporre il complesso mosaico che disegna l’animo umano.
La programmazione della rassegna proseguirà, venerdì 26 luglio, con il terzo appuntamento de La cena con delitto, lo spettacolo-gioco che coinvolge il pubblico dall’inizio alla fine, durante una gustosa cena a buffet, nelle indagini per smascherare un diabolico assassino e scoprirne il movente.
Ci sono libri di cui si sa già tutto anche senza averli letti, perché sono dei classici. perché le loro frasi le puoi leggere ovunque, anche e soprattutto dove non vorresti mai leggerle, dividendo i lettori a metà, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, novità della rassegna in scena sabato 27 e domenica 28 luglio con Paolo Cresta e Giulia Cresta, è sicuramente uno di questi. Una finta fiaba per bambini che in realtà parla ai grandi, con le parole dei più piccoli.
La premessa è tutta in quelle prime righe in cui il protagonista del racconto si lamenta che “ai grandi bisogna sempre spiegare tutto” perché non capiscono mai niente. Tra le righe di questo libro amato c’è la chiave per aprire la porta della saggezza, dietro la quale la vita e la morte magicamente acquistano un senso.
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