“Come salvarsi la vita” di Giovanna Guardiani, edito da Nulla Die, è un romanzo intenso e profondo nel quale la protagonista, Sofì, dialoga con se stessa e con gli altri cercando risposte a quei problemi della vita quotidiana di fronte ai quali si è spesso come nudi, con il rischio di essere soffocati.
La narrazione, accurata ma diretta, si dipana attraverso una sorta di monologo interiore che abbraccia la realtà nascosta di Sofì senza mai separarla dal suo vissuto personale nel quale, comunque, nonostante il vuoto improvviso in cui si è trovata o ha voluto trovarsi, diviene simbolo di una umanità lacerata dall’indeterminatezza e spesso dalla solitudine del vissuto quotidiano.
Eppure, la protagonista non si arrende e tenta di dare una risposta a uno dei dilemmi più presenti nella vita di ciascuno “come salvarsi la vita”.
L’autrice si interroga e interroga i lettori sulle reazioni che seguono eventi che sconvolgono la nostra routine, contemporaneamente invita a guardare oltre, a cercare nelle cose semplici e nelle piccole soddisfazioni la forza e il coraggio di vivere.
Sì, perché ci vuole più coraggio a vivere che a morire. Un invito importante, perché sollecita a non lasciarsi andare, a cercare e a considerare un senso oltre il disagio che potrebbe chiuderci nel “male oscuro” e senza ritorno.
Sofì, scopre il valore di cose alle quali non aveva mai dato importanza, ma scopre anche il nuovo che renda efficace lo sguardo in avanti. Impara a usare un Pc, i social, senza divenirne schiava ma, anzi, riconoscendone i limiti se usati come sostituti delle relazioni fatte di “carne e ossa e sangue”.
Sofì affronta anche temi umani e sociali di grande rilevanza, il potere, la natura, il pensiero e non manca un’analisi interessante delle traversie di una scuola falsamente “buona” ma che nell’eccesso di burocrazia perde il gusto delle relazioni umane e formative tra docenti e discenti.
L’autrice, garbatamente, risponde per sé all’interrogativo che è guida dell’intero romanzo/saggio, ed è una risposta di coraggio a non arrendersi e perdersi, ma non esaurisce le risposte dei lettori invitandoli, anzi, a riflettere e fare delle scelte.
Ci si può salvare la vita? Certo che sì, se si vuole vivere e non sopravvivere soltanto come O. Wilde affermava.
Giovanna Guardiani è un’insegnate di scuola primaria, vive a Pescara sebbene la sua città di origine sia San Remo. Ha già pubblicato altri due romanzi, Un dono per me (Montag) e Tachea (Nulla Die).
La sua formazione ne fa una persona attenta all’altro che si adopera per leggere e sostenere.
Ama leggere libri di pedagogia, psicologia, spiritualità, e si è particolarmente avvicinata al mondo orientale. La scrittura per la Guardiani è un piacere e una professione, requisiti cui risponde con la delicatezza del suo scrivere e la cura per la forma e il contenuto.
“Come salvarsi la vita” è un romanzo da leggere e un bel invito da accogliere.
di Loredana De Vita
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