Reddito di cittadinanza: l’assegno “cresce in base al numero dei figli”

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Reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza

Una svolta importante in merito al reddito di cittadinanza. Secondo quanto dichiarato da Pasquale Tridico, consigliere economico di Luigi Di Maio, l’assegno “cresce in base al numero dei figli“.

Di sicuro, al momento, c’è l’intenzione di falo partire a marzo. Oltre all’importo, confermato a 780 euro al mese e la soglia Isee a 9.360 euro. Ma la svolta per il reddito di cittadinanza potrebbe arrivare presto e riguardare chi ha figli a carico, che potrebbe beneficiare di 156 euro extra. Ad aprire uno spiraglio alla possibilità è stato ieri il consigliere economico di Luigi Di Maio, Pasquale Tridico che in un’intervista al Sole24ore ha fornito qualche elemento in più su una delle misure chiave del governo gialloverde.

 

Reddito di cittadinanza, Tridico: “C’è bisogno di un meccanismo di incentivo per le imprese che assumono i beneficiari dello strumento”

Reddito di cittadinanza
La svolta per il reddito di cittadinanza attraverso le dichiarazioni di Pasquale Tridico

Tridico ha confermato l’importo del reddito, fino a 780 al mese per un single e la soglia Isee a 9.360 euro che terrà conto sia del capitale immobiliare, oltre la prima casa, fino a un massimo di 30mila euro, sia del capitale mobiliare entro i 10mila euro per famiglie con più figli. Confermata anche la ‘quota affitto‘ intorno a 300 euro da aggiungere o da togliere nel caso in cui il beneficiario sia proprietario di casa.

Quindi ha spiegato che l’assegno “cresce in base al numero dei figli” e che “si sta ragionando a partire da una scala Osce modificata e ricalibrando in modo da ottenere lo 0,4 in più per ogni adulto e lo 0,2 in più per ogni minore“. Tradotto, per ogni figlio si potrebbe incassare il 20% dell’assegno base di 780 euro, ossia 156 euro, mentre un coniuge a carico varrebbe il 40% ossia 312 euro.

 

Reddito di cittadinanza: bonus fino a 6 mensilità per il datore di lavoro

Nell’intervista, Tridico ha parlato inoltre dell’ipotesi di estendere il reddito alle imprese che assumono le persone che lo percepiscono: “C’ è bisogno di un meccanismo di incentivo per le imprese che assumono i beneficiari dello strumento – ha detto –. Stiamo ragionando su uno sgravio contributivo intorno alle tre mensilità di reddito che, con l’assunzione di chi ne beneficia, si potrà trasferire all’azienda“. E “in caso di contrattualizzazione per soggetti più vulnerabili, ad esempio le donne – ha spiegato ancora Tridico il bonus al datore si potrebbe raddoppiare, fino a 6 mensilità”.