Sono oltre 390mila le famiglie della Campania che potrebbero beneficiare del reddito di cittadinanza (Di Maio: “si parte a marzo”). Si tratta del 23% di tutti i nuclei familiari che in Italia riceveranno l’assegno previsto dal governo a partire dalla prossima primavera. Stando alla prima bozza del decreto sulla manovra simbolo del Movimento 5 Stelle, il requisito di reddito per le famiglie che vorranno richiedere il Reddito di Cittadinanza prevede un indicatore Isee inferiore a 9.360 euro annui. Risiedono in Campania, la Regione che secondo le stime del governo avrà il numero più alto di beneficiari del Reddito, 391.300 nuclei familiari con un reddito uguale o inferiore ai 9mila euro, 229.900 distribuiti tra Napoli e provincia, 20.900 ad Avellino, 13.200 a Benevento, 62mila a Caserta e 65.300 a Salerno.
Inoltre, secondo i dati disponibili sul sito del ministero del Lavoro, sono oltre 77mila le famiglie con un reddito nullo e ben 143.500 quelle con un Isee ordinario inferiore ai 1500 euro. E’ a loro che andrà la cifra più alta del Reddito di Cittadinanza. Il beneficio indicato prevede un’integrazione al reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro da moltiplicare secondo una scala di equivalenza da calcolare in base al numero dei componenti della famiglia. Per accedere al reddito di Cittadinanza, ciascun beneficiario che non lavora ne’ segue un percorso di studio o formazione, dovrà dichiarare immediatamente di essere disponibile a lavorare o a seguire un percorso di inclusione sociale e formazione.
Sara’ richiesto loro di stipulare un ‘Patto per il Lavoro‘ con la convocazione, a un mese dal riconoscimento del RdC, dai Centri per l’impiego territoriali, in particolare per i componenti di cui nuclei familiari in cui almeno un componente e’ disoccupato da almeno due anni, ha meno di 26 anni, beneficia di Naspi o altri ammortizzatori sociali. Intanto, proprio sulla situazione del lavoro in Campania, arriva l’allarme lanciato dalla Cgia di Mestre. Nonostante la crescita dell’occupazione al +2,3% in Campania nel 2017 come certificato dallo Svimez, ci sarebbero ancora 372.600 lavoratori irregolari che producono un Pil ‘in nero’ che pesa su quello ufficiale per l’8,6%. La regione più a rischio, che precede la Campania, è la Calabria con 140.700 lavoratori in nero che incidono per il 9,4% sul Pil regionale.
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