Importanti novità sul pignoramento del reddito di cittadinanza e sul fondo per i genitori separati nel dl
Il reddito di cittadinanza non può essere pignorato e si configura come sostegno al sostentamento delle persone povere. Lo prevede un emendamento al dl Sostegni approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Un’altra modifica approvata dalle commissioni istituisce un fondo da 10 milioni di euro per il 2021 per i genitori separati e divorziati che a causa del Covid hanno perso il lavoro, ridotto o cessato la loro attività lavorativa per assicurare la continuità dell’assegno di mantenimento. L’importo massimo sarà di 800 euro mensili.
“Soddisfatto” il senatore e capogruppo del MoVimento 5 Stelle (Omotransfobia, cosa prevede il tanto discusso Ddl Zan) in commissione Lavoro di Palazzo Madama Iunio Valerio Romano, primo firmatario dell’emendamento. “Ho presentato questa modifica normativa, a costo zero, per fugare dubbi interpretativi ed evitare, come avvenuto recentemente, il pignoramento di questo fondamentale beneficio economico, che va incluso proprio tra i crediti impignorabili, definiti ed elencati dall’articolo 545 del codice di procedura civile“, afferma Iunio Valerio Romano.
“Sono soddisfatto – aggiunge –, colmare questa vacatio normativa era assolutamente doveroso, anche in ragione della natura giuridica e della funzione sociale svolta da questo importantissimo aiuto economico di contrasto alla povertà, che grazie al MoVimento 5 Stelle oggi viene erogato a circa 1,13 milioni di nuclei familiari e coinvolge una platea complessiva di 2,6mln di persone, di cui 662mila minorenni“.