Vivevano anche nel lusso alcune delle persone beccate a percepire il reddito di cittadinanza pur essendo ritenute vicine alla potente cosca camorristica.
Sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli, la guardia di finanza partenopea ha eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti di 25 nuclei familiari riconducibili al clan Contini. Nelle procedure di richiesta del reddito di cittadinanza – spiega la Gdf – si sono “esposti” soggetti incensurati, apparentemente in regola con i requisiti per ottenere il beneficio statale, in realtà hanno omesso di dichiarare all’Inps la presenza di famigliari condannati o sottoposti misure cautelari per reati associativi di tipo mafioso.
La consorteria criminale denominata clan Contini è egemone a Napoli, nei quartieri Vasto, Arenaccia e San Carlo all’Arena, notoriamente in grado di infiltrarsi efficacemente nel tessuto sociale ed economico, anche legale, partenopeo. L’attività investigativa è stata condotta dal Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli, gruppo specializzato nelle operazioni anticamorra e negli accertamenti economico-finanziari più complessi.
I controlli delle fiamme gialle ai nuclei familiari sono stati eseguiti anche in virtù della normativa sul reddito di cittadinanza, che richiede l`obbligo di dichiarare, nella domanda, l`inesistenza nel proprio nucleo familiare di soggetti con trascorsi per reati associativi di tipo mafioso. Scattano altrimenti, come in questo caso, in stretta collaborazione con l`Inps,le procedure di revoca del beneficio.
Sono state sequestrate somme per circa 270mila euro, indebitamente percepite dagli indagati nel periodo aprile 2019 – novembre 2020, e le carte prepagate usate per l`erogazione del beneficio.
Gli accertamenti economico-patrimoniali condotti dalle fiamme gialle hanno messo inoltre in luce un tenore di vita, per alcuni soggetti, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, come dimostrato dall`acquisto di beni di lusso e dalla frequentazione di rinomate località vacanziere in Italia e all`estero. Le perquisizioni e i sequestri sono stati eseguiti in diverse zone della città di Napoli, (Avvocata, Borgo Sant`Antonio Abate, Poggioreale, San Carlo all`Arena, San Lorenzo, Scampia, Stella, Vicaria), nei comuni napoletani di Quarto e Sant`Antonio Abate, Cicerale nel Salernitano e anche a Reggio Emilia. Sottoposte a perquisizione le sedi di 4 centri di assistenza fiscale di Napoli e provincia, usati per la presentazione delle domande.