di Luigi Casaretta
Non smette di attirare il relitto del Titanic, e a pensarci è una società nordamericana che dall’11 al 19 maggio del 2023 organizzerà un vero e proprio tour nelle profondità degli abissi dell’Atlantico. Il prossimo anno infatti Stockton Rush, presidente di OceanGate Expeditions, lancerà una nuova spedizione alla volta del relitto più famoso al mondo per appena sei persone. Partenza dal porto di St. John’s Newfoundland, in Canada verso un’immersione difficile e costosa in cui sarà possibile interagire col pilota, seguire i sommozzatori che stanno fuori dell’oblò, ma anche guardare un film e mangiare per un totale di otto giorni, sei notti, per andare a vedere da vicino il relitto del Titanic.
Il costo del viaggio, come prevedibile non sarà per tutti: 250mila dollari per godere della visione del relitto. La spedizione prevede la presenza a bordo di ricercatori e studiosi oltre ai previsti turisti; i visitatori infatti saranno direttamente coinvolti nella raccolta di dati e informazioni sullo stato di deterioramento del transatlantico britannico inabissato nel 1912 scendendo sul fondo del mare a 3800 metri, dopo circa due ore.
Il famoso transatlantico affondato al suo primo viaggio inaugurale il 15 aprile 1914, fu scoperto solo il 1º settembre 1985, a 73 anni di distanza dall’affondamento, dal ricercatore Robert Ballard. Ballard e il suo team calcolarono la posizione del relitto grazie ad alcuni rilievi effettuati in spedizioni fallimentari precedenti e, con un sommergibile chiamato Argo, cominciarono ad esplorare il fondale marino cercando di individuare la nave. Dopo una settimana di ricerche, comparve sui loro monitor l’immagine di una caldaia, che sembrava essere proprio del tipo installato sul transatlantico. Il giorno seguente, individuarono la sezione di prua della nave.
I resti del Titanic, dal loro ritrovamento, si sono sempre presentati in condizioni di conservazione pessime e la nave si presentava spaccata in due tronconi, con la sezione di poppa situata a 600 metri di distanza dalla prua e rivolta in direzione opposta. Nel corso delle successive spedizioni intorno al relitto tra il 1987 e il 2004 sono stati recuperati circa 5500 oggetti ma lo stesso Ballard, lo scopritore, si è sempre opposto a questo tipo di turismo e non è escluso che tra circa trent’anni, complice il movimento sabbioso del fondo marino, sia le spedizioni scientifiche che quelle turistiche non saranno più realizzabili.
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