Quali sono le difficoltà che i fruitori della Cumana affrontano ogni giorno per recarsi al lavoro o, semplicemente, sbrigare le proprie faccende giornaliere? A quanto pare sono proprio tante; nell’attesa di fare una corsa in Cumana, abbiamo chiesto ai cittadini che usufruiscono dei servizi quali sono i disagi che si trovano ad affrontare.
Le attese infinite
Una delle lamentele più comuni dei pendolari riguarda l’eccessiva attesa che va da un minimo di 40 minuti ad un massimo di 90. Un’attesa che, molte volte, va anche oltre il tempo massimo del biglietto obliterato alla banchina e che soprattutto ha come conseguenza l’affollamento smisurato delle carrozze.
La scarsa igiene e la mancanza di servizi
Le stazioni e i treni della Cumana, nonostante l’enorme attesa che i cittadini subiscono ogni volta, sono prive di bagni pubblici, e i binari e la banchina stessa sono inondate da mozziconi di sigaretta, gomme da masticare, immondizia di ogni tipo, cartacce ed erbacce che crescono selvaggiamente. I treni sono completamente imbrattati, dentro e fuori, da disegni e scritte talmente invadenti da oscurare, talvolta, la vista dai finestrini.
L’indignazione dei pendolari
La Cumana percorre una delle tratte più importanti di Napoli, da Torregaveta a Montesanto, coprendo anche i luoghi balneari tra i più importanti della città. Proprio per questo motivo, i pendolari trovano incredibile che un servizio tanto importante per la città sia così scarso o addirittura inesistente, quando potrebbe essere il motivo principale della decongestione del traffico cittadino.
La nostra esperienza
Noi di Road Tv Italia abbiamo voluto provare sulla nostra pelle l’esperienza di una corsa in Cumana. Basti solo pensare che per portare a termine le nostre riprese c’è stato bisogno di ben più di un giorno, poiché la Cumana è stata quasi sempre bloccata o in sciopero. Erano palesi le condizioni fatiscenti delle carrozze e delle stazioni stesse, ma la cosa più grave sono i tempi e i ritardi estremi dei treni della Cumana che, spesso, nemmeno passano. Possiamo solo confermare quello che i pendolari hanno detto ai nostri microfoni.