Francesco Arca, Laura Adriani e il piccolo Mario Di Leva da domenica su Rai 1 nella serie ambientata a Napoli “Resta con me”, nata da un’idea di Maurizio de Giovanni.
Un nuovo poliziotto si affaccia in tv. È il vicequestore Alessandro Scudieri, in forza alla Mobile di Napoli e protagonista della serie “Resta con me”, in onda su Raiuno da domenica 19 febbraio in prima serata. A interpretarlo è Francesco Arca; al suo fianco, nella serie diretta da Monica Vullo, ci sono tra gli altri Laura Adriani (è la moglie Paola) e Mario Di Leva (Diego), che abbiamo visto regalare ad Amadeus, sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo, la maglia del Napoli.
La serie è, appunto, ambientata a Napoli dove Scudieri conduce una vita tranquilla: il lavoro che ha scelto e che lo sta portando sulle tracce di una pericolosa banda che da tempo cerca di neutralizzare, una moglie che ama e il primo figlio in arrivo. Andrebbe tutto bene se non fosse per un errore, commesso forse per la troppa sicurezza di sé, che manda la sua vita in frantumi. Due gli obiettivi che ora deve assolutamente raggiungere: sgominare la banda e riconquistare la moglie. Per farlo decide di trasferirsi nell’Unità di Intervento, una squadra speciale (che nella realtà non esiste) che lavora solo di notte.
L’idea di “Resta con me” è di Maurizio de Giovanni che già tanto ha dato alla serialità di Rai Fiction con “I Bastardi di Pizzofalcone”, Il commissario Ricciardi” e “Mina Settembre”. In questo caso, spiega il vicedirettore di Rai Fiction Francesco Nardella, “si tratta di una storia multigenere: c’è il poliziesco ma ci sono anche grandi storie d’amore, senza dimenticare le vicende della banda di criminali. Si parte da un uomo che commette un errore perché è ossessionato dal suo lavoro e che fa saltare per aria due famiglie. La serie diventa così una rincorsa continua a risarcire, a riannodare i fili di un amore che è andato distrutto”.
Il tutto sullo sfondo di una Napoli di cui, racconta Francesco Arca, “negli otto mesi di lavorazione ho scoperto soprattutto la generosità delle persone che la notte aiutano i bisognosi. Ogni notte c’era qualcuno che aiutava qualcun altro”. Dal punto di vista personale, invece, Arca sostiene di avere imparato da Scudieri “a stare in contatto con le emozioni. È una cosa che gli adulti dimenticano di fare, meno male che esistono i bambini”. Con il “suo” vicequestore, infine, l’attore afferma di avere in comune “l’attaccamento al lavoro e la generosità”.
Sulla serie interviene anche Mario Viola direttore delle relazioni esterne della Polizia di Stato: “Il nostro è un approccio teso a valorizzare gli aspetti umani dei poliziotti che non vengono mai rappresentati in maniera eroica o patinata. Ci piacciono le storie vere come “Resta con me” perché ci rendono più vicini ai cittadini”.
Poco contano le imprecisioni o le invenzioni degli sceneggiatori (come, ad esempio, la squadra della polizia che lavora solo di notte) perché, spiega Viola, “sappiamo che spesso si introducono artifici narrativi per sintetizzare o rendere più accattivante la storia, aspetti che magari non appartengono alla nostra amministrazione tant’è che, ad esempio, il vicequestore Scudieri intraprende atteggiamenti borderline e, per certi versi, un po’ sdrucciolevoli. Questi aspetti, però, erano essenziali per la scrittura e ci siamo più concentrati sugli aspetti valoriali, come la famiglia e il lavoro di squadra, e sui tratti umani che ci appartengono”. “Resta con me” è prodotto dalla Palomar di Carlo Degli Esposti e da Rai Fiction.