Sono quasi in fase di completamento i restauri ai calchi delle vittime di Pompei, che il prossimo 26 maggio, come riportato dal Il Mattino, saranno esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e negli scavi di Pompei stessi, nell’ambito della mostra “Pompei e l’Europa. 1748-1943”. I corpi, rimasti vittime dell’eurzione del 79 d.C., e riportati alla luce dall’archeologo Giuseppe Fiorelli nel 1863, saranno ora visibili nuovamente al pubblico.
Di certo non sono statue di bronzo o di marmo, ne tanto meno sono statue, ma persone vere, morte per un terribile eruzione e per questo vanno trattate con il dovuto rispetto, come affermato dal Soprintendente archeologico di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna: “Finora non erano stati censiti, per un sentimento etico con il quale sono stati sempre trattati questi resti umani. Non sono statue di gesso né bronzi, ma persone vere e con rispetto vanno trattate”. Tra i restauri anche quelli fatti ad animali, ma questi per volere del Soprintendente non entreranno a far parte della mostra. I calchi delle vittime di Pompei saranno in mostra nell’Anfiteatro, all’interno di una piramide in legno e metallo, che richiamerà la Sala della Meridiana del Museo Archeologico di Napoli, dove esposti vi saranno oggetti e arredi.
Calchi delle vittime di Pompei, photo by il Mattino
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