Il 6 maggio scorso si è tenuto il 4° Meeting Nazionale di AssoretiPMI, l’associazione nazionale indipendente nata dal gruppo di LinkedIn RETI DI IMPRESE PMI, da sempre impegnata nella ricerca di strumenti innovativi e adeguati al processo di cambiamento e di sviluppo attraverso l’aggregazione tra imprese quale strumento imprescindibile per lo sviluppo della nostra economia e della nostra società.
Erano presenti oltre 250 partecipanti, presso l’importante sede dell’Auditorium Seraphicum a Roma, dove, tra entusiasmo, idee e voglia di fare, si è svolta la manifestazione.
“I dati attuali ad aprile c.a. (periodo di riferimento 31 Marzo da fonte Infocamere) registrano – come si legge dal resoconto della giornata – un aumento di 460 imprese e di ben +94 Contratti di Rete (nel mese precedente le nuove Reti erano state 56). Una crescita che si conferma in pieno anche in termini percentuali su base annua con un trend di oltre il +30% sul totale generale. In Italia sono operative 2.793 reti di imprese che includono 13.978 imprese e una forza occupazionale di oltre 100.000 posti di lavoro”.
Il parterre d’eccezione del meeting, con relatori di grande rilievo che hanno spaziato su ogni dove, settore, futuro e potenzialità, trovando il loro apice in un’apertura secca con la novità dell’anno dell’Action Plan “per fare, insieme e senza perdersi in giri di parole: diritti alla meta con il nuovo disruptive concept di ASSORETIPMI che innova il modo di ‘fare rete’ per ridare forma, forza e spessore alle relazioni umane attraverso ‘un upgrade dal virtuale al reale’.” Autentico trascinatore è stato, con il suo entusiasmo, il Presidente Eugenio Ferrari.
Toccante il discorso, con riferimento alla ‘banca morale’, della vicepresidente Monica Franco che ha parlato di “un ritorno alle persone tra le persone, dove la tecnologia è forte, ma solo strumento e niente più. Come la ruota che ha aiutato e non reso tutti ‘tondi’. Ma a volte la sola eccellenza non basta, gli ottimi strumenti non sono sufficienti: ed ecco che allora il mettere a fattor comune le risorse e condividere li obiettivi può davvero fare la differenza“.
Sono stati, inoltre, forniti dati e numeri importanti, “una fotografia dell’ultimo anno per far capire quanto il Paese e l’Europa puntino sullo strumento delle reti d’impresa, si aspettino da esso e cerchino di renderlo più vicino alle reali esigenze degli addetti ai lavori. Ma soprattutto innovazione“. Come ha ricordato Giuseppe Capuano, Economista e Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico che ha dato il via ai numeri, fotografando con la sua pubblicazione “lo status quo che vede l’implementazione di questo strumento, la rete di imprese, come il migliore sul mercato e da normare ancora più performante perché sia davvero alla portata di tutti il cambiamento del nostro modello di sviluppo”.
Entusiasmo, numeri è la consapevolezza di essere pronti al salto di qualità definitivo: la certificazione del Manager di Rete come figura professionale, al contrario di quella che troppo spesso viene abusata. “Un grande passo in avanti da Assoretipmi, che ha formato 450 Manager di Rete insieme alla Fondazione Marco Biagi di Modena, a tutela dei professionisti e delle imprese del mercato tutto che riuscirà sempre più a selezionare esperti ad altissimi livelli”. “Non serve rivoluzionare e sovvertire l’ordine precostituito ma neppure si può pretendere di modificare il tanto caro e confortevole ‘conosciuto’ con l’ignoto”. ‘Cambiare poco per cambiare tanto’ ecco la formula giusta suggerito da Stefano Santori, Formatore e Consulente d’Impresa, Senior Partner Challenge, “la goccia che poco a poco può modificare la roccia. La roccia del nostro fare che poco a poco instilla percezioni ‘esecutive per comportamenti agiti’.. ed ecco che il nostro mindset pian piano si modifica… con poco si sposta il masso, che a breve rotolerà verso nuove spiagge lasciando spazio per altro”.
Organizzare il presente per costruire il futuro, con buona volontà, ma anche, e forse soprattutto, con preparazione, eccellenza, etica, fiducia, condivisione, e norme agili “che aiutino tutti a destreggiarsi e orientarsi nell’universo delle possibilità, per far cogliere l’attimo che faccia la differenza e metta un punto fermo nella crescita di un nuovo modo di fare impresa che rispetti l’uomo, la sua dignità la sua onestà, la sua umiltà e competenza. Con quella buona dose di passione e ottimismo che accompagnano sempre ogni sano buon fare”.
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