Al Mann sarà possibile ammirare nuovamente le sale che ospitano i 250 reperti a soggetto erotico ritrovati durante gli scavi nelle città vesuviane.
Riapre il Gabinetto Segreto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann): da mercoledi’ (11 agosto), in gruppi di otto persone presenti in collezione, sara’ possibile ammirare nuovamente le sale che ospitano i 250 reperti a soggetto erotico ritrovati durante gli scavi nelle citta’ vesuviane. “Un dono simbolico a cittadini e turisti presenti in citta’ a Ferragosto”: cosi’ il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, commenta la riapertura del Gabinetto Segreto, non piu’ fruibile da febbraio 2020, sin dai primi momenti, dunque, della pandemia di Coronavirus. La raccolta, che sara’ visibile tutti i giorni (eccetto martedi’, riposo settimanale) dalle ore 9 alle 14, e’ “restituita” oggi al pubblico grazie all’applicazione delle nuove disposizioni sul Green Pass, in modo che possa essere garantito un percorso da vivere in tutta sicurezza.
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si potra’ visitare anche domenica 15 agosto con i consueti orari (9-19.30): dopo aver ammirato i centosessanta reperti presentati nel Salone della Meridiana con la grande mostra “Gladiatori”, e’ da non perdere, nelle sezione Preistoria e Protostoria, il percorso dedicato a Jean Giraud, celebre nel mondo del fumetto e dell’arte con lo pseudonimo di Moebius. In tema vacanziero, nell’esposizione “Moebius. Alla ricerca del tempo”, presente un focus sulle citta’ italiane: Napoli, Venezia e Milano sono rappresentate grazie alla fantasia ed ai colori del Maestro francese, che invita quasi il pubblico a condividere un viaggio sulle ali dei nuovi linguaggi della comunicazione. L’evento, promosso in rete con COMICON, e’ stato realizzato nell’ambito del progetto universitario Obvia-Out of boundaries viral art dissemination. Superando le sale della Sezione Preistoria e Protostoria, ancora un itinerario alla scoperta delle radici antichissime della nostra regione con il nuovo allestimento “La Piana Campana, terra senza confini”: qui ottocento reperti, in parte inediti, abbracciano un arco temporale che va dall’Eta’ del Bronzo al III sec.