A #terradarte con Loredana Caserta, Guida turistica specializzata, alla scoperta di nuovi e vecchi itinerari per colorare la nostra primavera. Una riflessione dedicata ad un settore, quello turistico, da sempre trampolino per l’economia del nostro Paese.
Loredana Caserta è guida ed accompagnatore turistico in Regione Campania dal 2015. Ha conseguito le due abilitazioni dopo le lauree in Storia e Critica d’arte presso l’Università degli Studi di Salerno e Scienze musicologiche presso il Conservatorio di Musica “G. Martucci” sempre a Salerno. La scelta di questo lavoro si spiegaper la sua immensa passione per i viaggi e, al tempo stesso, per l’amore che la muove nel mostrare a chi viene “da fuori regione” le bellezze presenti sul nostro territorio campano. Un lavoro dinamico, stimolante ed avvincente, perchécrede fermamente che “ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare ed approfondire, nonostante gli anni e l’esperienza acquisita nel corso del tempo”.
Ho conosciuto Loredana lo scorso anno ed è stata mia ospite ad #anteprimaterradarte per raccontarci del Barocco napoletano; una diretta seguitissima e molto apprezzata su instagram. Oggi, è qui per mostrarci lo stato di salute del turismo italiano e per elargirci consigli e spunti per trascorrere questa primavera all’insegna della Bellezza del nostro territorio, sotto il profilo artistico e naturalistico.
Prima il Covid, ora la guerra tra Russia ed Ucraina. A preoccupare il settore turismo le tante defezioni dei viaggiatori extraeuropei, che tentennano nelle prenotazioni, o addirittura, cancellano quelle in programma. Come è messa, la Campania, secondo te?
Purtroppo ci ritroviamo in una situazione alquanto precaria, poiché sfortunatamente le condizioni attuali non prevedono un miglioramento sul versante del conflitto tra Russia e Ucraina. Ciò comporta una conseguente incertezza da parte di turisti, soprattutto dagli Usa, da sempre attenti ad evitare località prossime a teatri di guerra o eventuali crisi economiche legate all’instabilità geo politica del continente europeo. La prossima stagione turistica in Campania, che si profilava sotto i migliori auspici, non riuscirà a raggiungere ancora i numeri dell’epoca pre-covid, sebbene si possa contare già un numero consistente di presenze e prenotazione da parte di turisti stranieri. Ad ogni modo, la prospettiva è quella di riuscire ancora a lavorare con il turismo cosiddetto di “prossimità” e far conoscere e scoprire agli italiani i tesori presenti nel nostro paese.
Penso ad una bella escursione naturalistico – culturale, nelle nostre fantastiche locations tra la Costiera sorrentina e quella amalfitana. Cosa ci proporresti?
La Costiera Sorrentina, così come quella Amalfitana, sono famose per le loro bellezze paesaggistiche, legate soprattutto al tipo di conformazione del territorio, tale da formare scenari e paesaggi unici ed invidiati da tutto il mondo. I monti Lattari, che abbracciano entrambe le penisole, si affacciano direttamente sul mare, creando la cosiddetta architettura “verticale”, che spazia dai meravigliosi e pittoreschi villaggi, fino alle coltivazioni a terrazzamenti di limoneti e vigneti presenti in tutta la costa. Sono tanti i percorsi naturalistici e culturali che permettono di abbracciare, in un solo giorno, l’arte, la natura e l’enogastronomia. Uno dei sentieri più rinomati è certamente il Sentiero degli Dei, che parte dal piccolo borgo di Agerola fino a giungere alla magnifica Positano, camminando ad un passo dal cielo accompagnati dal paesaggio della costa che regala scorci d’infinito, che spaziano sino all’isola di Capri. Sul versante Sorrentino, invece, c’è una vera e propria “chicca” sconosciuta ai più, che consiglio caldamente anche agli amanti del mare : mi riferisco ai “bagni della regina Giovanna”, una vera e propria piscina naturale dalle acque cristalline a pochi km di Sorrento. Questa conca, scelta già dal romano Pollio Felice come sede di una delle sue ville marittime, era particolarmente apprezzata dalla regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo. Infatti si narra che nel XIV secolo la regina amasse trascorrere, durante il suo regno, l’estate in questo luogo insieme ai suoi amanti. C’è ancora un sentiero che mi piacerebbe suggerire, legato alla tradizione amalfitana della coltivazione del suo prodotto tipico d’eccellenza : il limone sfusato amalfitano. Nel percorso che congiunge dall’alto i paesi di Maiori e Minori, c’è un panoramico sentiero che viene, appunto, denominato “dei limoni”, poichè ricco di limoneti appoggiati sui costoni rocciosi della montagna. Camminare lungo il sentiero è un vero e proprio appuntamento con i colori ed i profumi inebrianti che “l’oro giallo” della Divina riesce a regalare a chiunque si presti ad attraversarlo. A coronamento dell’esperienza non ci si può perdere un’ottima delizia al limone da una delle pasticcerie di Minori più nota della zona !
E per i turisti che approdano a Napoli? Quali itinerari raccomandi ed offri a chi ti chiede di farti da guida?
Chi si affaccia alla città partenopea per la prima volta, non può che far visita al santo patrono e protettore di tutti i napoletani: San Gennaro. Le sue reliquie, così come il famoso sangue contenuto in due ampolle, sono custodite da vari secoli nello splendido Duomo, vero e proprio gioiello di tutta l’arte napoletana. Degna di nota è sicuramente la splendida Cappella del Tesoro, dove avviene il celebre miracolo della liquefazione del sangue ben tre volte l’anno. Il percorso conoscitivo della sua città dovrebbe inevitabilmente comprendere il centro storico, con i suoi tipici quartieri: Spaccanapoli, San Gregorio Armeno, la cosiddetta via dei presepi, il popolare e caratteristico rione della Sanità.
Tra i tanti itinerari che mi propongo ai miei turisti, ce n’è sicuramente uno che attira l’attenzione dei più curiosi: è quello della Napoli “esoterica”, alla scoperta di vicoli, palazzi e leggende che avvolgono la città in una fitta coltre di mistero. Tra i luoghi più misteriosi annovero indubbiamente la “Cappella Sansevero” che ospita il superbo Cristo Velato, statua commissionata dall’enigmatico alchimista e massone Raimondo di Sangro, quarto principe di Sansevero. Sarebbero ancora tantissimi gli itinerari da proporre alla scoperta di questa fantastica città, ma se dovessi sceglierne ancora un altro, proporrei sicuramente quello gastronomico. Il cibo a Napoli è una vera e propria cultura, così come un rito che dev’essere sicuramente condiviso con chi ha intenzione di conoscere la città sotto tutti i suoi aspetti. A spasso tra le caratteristiche strade c’è un connubio indissolubile con lo “street food”, che le mie passeggiate permettono di conoscere e “sperimentare” in prima persona con il proprio palato! Caffè, sfogliatella, pizza e altre prelibatezze che fanno venire l’acquolina in bocca solo a nominarle.
Sei una guida turistica molto apprezzata e conosciuta. Qual è stato, il tuo percorso, per realizzarti in questa professione?
Il mio percorso è stato lungo e non privo di sacrifici. Nonostante il dilagante abusivisimo che circola in giro, il mestiere della guida è una professione che non può affatto essere improvvisata, né esercitata senza il rilascio del patentino. Chi esercita l’attività di guida in modo illegale non ha le competenze giuste per farlo e rischia di togliere lavoro a noi rovinando e svalutando nettamente il mercato del turismo. Per conseguire l’abilitazione alla professione di guida turistica c’è un esame bandito dalla Regione che prevede il superamento di una prova scritta ed una orale, nonché la conoscenza di una o più lingue straniere. Le prove da conseguire sono davvero numerose, così come gli argomenti trattati che spaziano dalla storia, alla geografia, l’arte, il diritto e l’economia. Una guida turistica dev’essere in grado di conoscere pienamente il suo territorio, legato alla civiltà che ospita da millenni e alle sue tradizioni, dialetti, leggende e testimonianze storiche che hanno cucito l’identità di un popolo. Oltre allo studio e alle conoscenze c’è un ingrediente fondamentale che dà sapore al tutto: sto parlando della passione che non deve mai mancare, in tutti i campi e in qualsiasi attività che decidiamo intraprendere nel corso della nostra vita.
I prossimi eventi che hai organizzato… Dove ci porterai, questa prossima primavera?
L’arrivo della bella stagione, con le sue giornate calde e piacevoli di primavera, ci spinge sicuramente a stare all’aria aperta. E’ così che ho deciso di proporre una serie di itinerari legati al trekking, con il supporto di una guida ambientale, senza tralasciare la dimensione culturale ed artistica. I prossimi eventi, quindi, saranno dedicati alla natura e ai monumenti che si inseriscono perfettamente in questo contesto, permettendo a chi sceglierà le mie esperienze di vivere una giornata completa, abbinando l’attività fisica a quella culturale, cosicchè si possa rinfrancare il corpo, la mente e l’anima.