Il 15 e 16 ottobre in 700 piazze italiane, con il coinvolgimento di 7mila volontari, si parlerà di terremoti e maremoti, con la campagna informativa “Io non rischio-buone pratiche di protezione civile”.
I volontari della protezione civile, anche tramite un video caricato sul web, hanno invitato tutti gli italiani ad informarsi presso gli stand che occuperanno centinai di piazza italiane nel prossimo fine settimana. Al grido di ‘Vieni a trovarci in piazza’, si vuole diffondere fra i cittadini la cultura della prevenzione del rischio terremoti e maremoti.
Si tratta della sesta edizione della campagna ‘Io non rischio’, che quest’anno capita purtroppo a poco meno di due mesi dal terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito il Centro Italia. Quest’ultimo tragico avvenimento ancora una volta ci ha ricordato di quanto sia importante sensibilizzare la cittadinanza sulle buone pratiche di protezione civile.
La campagna Io non rischio è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab Università della Calabria,Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.
– NAPOLI (NA) – Sono presenti in piazza Municipio i volontari ANAI per parlare dei rischi Terremoto e Maremoto
– NAPOLI (NA) – Sono presenti in via Caracciolo i volontari CNGEI per parlare dei rischi Terremoto e Maremoto
– NAPOLI – VOMERO (NA) – Sono presenti in via Scarlatti i volontari Ass. Falchi del Sud per parlare dei rischi Terremoto e Maremoto
Sul sito http://iononrischio.protezionecivile.it/ potrete trovare maggiori info a riguardo.
Anna Copertino – Francesco Healy
“Il volontariato di protezione civile è un punto di riferimento importante non solo nelle emergenze, ma anche nell’attività di prevenzione, che va fatta ogni giorno”: con queste parole il Capo del Dipartimento Fabrizio Curcio ha aperto la conferenza stampa di presentazione della campagna Io non rischio, che si è svolta a Roma, nella sede di Via Ulpiano del Dipartimento della Protezione Civile.
E’ stato poi ricordato che il lancio della campagna coincide con la Giornata Internazionale per la riduzione del rischio da disastri naturali, perché il tema della prevenzione non è una problematica locale, ma mondiale, e che l’impegno stabilito da protocolli e accordi come quello di Sendai del marzo 2015, trova la sua applicazione anche in questa iniziativa.
La campagna è promossa anche su Twitter attraverso il tweetstorm – una tempesta di tweet simultanei che ha preso il via durante la conferenza stampa – si è scelto di affiancare a #iononrischio2016 anche l’hashtag #cuorealcentro. Durante il tweetstorm, l’hashtag #iononrischio2016 è arrivato al quarto posto dei trending topic italiani, mentre #cuorealcentro è arrivato all’ottavo posto.
In conferenza stampa sono intervenuti anche i partner istituzionali di Io non rischio: il Presidente di Anpas Nazionale, Fabrizio Pregliasco, che ha sottolineato il ruolo del volontariato organizzato di protezione civile e ha definito Io non rischio un esempio virtuoso di contaminazione tra volontariato, mondo della scienza e istituzioni.
Il Direttore della struttura terremoti di INGV, Daniela Pantosti, invece, ha ribadito che la consapevolezza del rischio sismico, ma anche quella di altri rischi, si manifesta nella maggior parte dei casi a seguito di eventi tragici, come quello del 24 agosto scorso e che il contributo della comunità scientifica è anche quello di rendere accessibili a tutti i cittadini le conoscenze disponibili.
Angelo Masi di ReLuis, invece, ha parlato del ruolo di professori, tecnici ed esperti, che con questa campagna si sono messi in gioco in modo diverso e hanno mostrato una sensibilità particolare nel formare i volontari Io non rischio. Infine, Alessandro Trigila di Ispra ha definito la campagna un magnifico esempio di contaminazione positiva e ha sottolineato l’importanza della conoscenza del territorio.
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