Ritratti al naturale. La penna senza filtri di Anna Copertino

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Anna Copertino presenta "Maradò" al Salone del Libro di Torino
Anna Copertino

A pochi giorni dall’uscita del suo ultimo libro, “Maradò”, la Scrittrice e Giornalista Anna Copertino si racconta a #terradarte.

“Quanto è bella, quanto è cara!
Più la vedo, e più mi piace”

Ci sono giornaliste e giornalisti, scrittori e scrittrici che poggiano le dita sui tasti di un pc per i motivi più vari: per lavoro, per fama, per mero esercizio intellettuale, per dilettare i lettori. E poi c’è chi scrive per consegnare a chi ascolta e legge la memoria delle persone, proteggendone i sentimenti, mostrandone l’umanità.

Nessun Dulcamara mi ha offerto del Bordeaux passandomelo per “Elisir d’amore”: è semplicemente difficile, resistere a quel vulcano di energia, talento, ottimismo ed affetto che travolge chiunque abbia ad incontrare Anna Copertino. Il suo, ça va sans dire,è un lavoro leale ed onesto, nei confronti delle persone di cui scrive; mirato a mostrarne l’anima, tutto ciò che muove i fili dell’esistenza umana.

In “Maradò”, il suo ultimo libro, Anna racconta il Diego della gente, il ragazzo argentino col sogno di diventare calciatore, l’uomo generoso che tante e tanti ricordano; Anna Copertino si sente in prima persona tra quellepersone che lo ha amato a dismisura e che, nell’amore ha saputo riconoscere la compassione, la connessione intima tra esseri, quella che ti consente di non giudicare, perché è nel nostro stesso essere: genio e follia, saggezza e vulnerabilità. Trovo che questo, come il suo primo “Un giorno per la memoria”, entrambi pubblicati dalla casa editrice napoletana“Homo Scrivens”, sia uno di quei gioielli rari e preziosida leggere, rileggere e far leggere a tutte e tutti coloro sanno riconoscere il valore e l’importanza delle persone, oltre i personaggi e le storie di cronaca. Contenuti prestigiosi, quelli di “Maradò”, perché veri, reali, sanguigni.

Ho incontrato Anna Copertino per #terradarte su instagram e questa – credetemi – non è la “solita” intervista, ma l’incontro di due donne legate da qualcosa che è e sarà sempre oltre qualsiasi Amicizia.
L’intervista ad una delle più grandi Donne, Giornaliste e Scrittrici del nostro tempo.
La “Gentileschi”, delle Scrittrici: dalla penna intinta di luce.

Grazie, Anna, per questo incontro. Onorata, di essere tra le voci che hai scelto per “Maradò”.

Chi è Diego Armando Maradona, per Anna Copertino

Un ragazzo che vuole vivere, che vuole riscattarsi, che cerca di affermarsi perchévuole uscire da quel fango, in cui gioca divinamente a calcio e sogna. Ed è lo stesso che fa sognare chi lo guarda, mentre è calamita per la palla, diventando un calciatore di fama mondiale.Un ragazzo venuto dalla povertà, dal nulla che si è ritrovato a essere un calciatore di fama mondiale.

 

Quando è nata, l’idea di scrivere Maradò

Quando tutto il mondo ha saputo della sua morte, c’è stato un grande silenzio e un senso di vuoto. Ho sentito forte dentro di me lo smarrimento della perdita. Maradona era morto. Un’eco infinita ha attraversato il mondo. Ho avvertito la perdita fortemente e ho avuto la necessità di farlo raccontare dalla voce dei suoi tifosi, in una coralità emozionale. In modo diverso, non stereotipato ma dal cuore di chi l’ha amato, incondizionatamente, chi poteva farlo se non il popolo di tifosi napoletani? Ho immaginato un percorso itinerante partendo dal campo sportivo Paradiso, attraversando la città e ponendo a tutti la stessa domanda: qual è l’emozione che ti ha donato e lasciato Maradona? Mi sono scelta due compagni di viaggio, mio fratello Giovanni, che è anche autore della foto della copertina, e l’amico e collega Bruno Marra. Per circa nove mesi sono andata in giro tra i tifosi: tantissimi giornalisti, scrittori, imprenditori o persone semplici, commercianti, attori, amici, compagni di scuola e del quartiere Fuorigrotta, che accoglie lo stadio, lo stesso che oggi , finalmente è lo Stadio Diego Armando Maradona.

 

Si tende tanto a parlare delle due “anime” di Diego; quanta rabbia, nei commenti di taluni alla sua morte…

Ovviamente la sua morte ha portato tantissimo dolore ma anche altro. Ancora una volta, al di là della bellezza e fragilità dell’uomo Maradona, troppi hanno ripreso a parlar di lui come il genio della sregolatezza, senza tener conto di quello che doveva aver dovuto affrontare nella sua vita. A tutte le rinunce, alle fragilità e le mille paure che devono avergli attanagliato il cuore. Anche se diventi il “Maradona” di tutti. Il più pagato, il più richiesto e voluto, ma anche il più vulnerabile. La vita di Diego Armando Maradona lo ha fatto sempre e solo a sé stesso. Un ragazzo venuto dalla povertà, dal nulla che si è ritrovato a essere un calciatore di fama mondiale. Come qualsiasi altro ragazzo, è caduto vittima di un vortice che lo ha poi travolto. Ma a differenza di altri è riuscito a uscirne, esempio per tanti che neanche ci hanno provato. Siamo stati e siamo circondati da personaggi scomodi e che hanno trasgredito a ogni livello, ma nessuno di loro è mai stato sottoposto all’onda di fango, giudizio e offe- se come è stato fatto con Diego. Chi siamo noi per divenire giudici e emettere sentenze? Diego ha pagato a caro prezzo i suoi debiti, con la giustizia e gli uomini. Ed è stato perdonato con amore. Ha pagato con il suo dolore, le sofferenze, ed è stato solo nella sua solitudine… fino all’ultimo dei suoi giorni. È tempo di smetterla con il fango o la notizia scandalosa, letta e riletta.

 

Homo Scrivens, la casa editrice con la quale collabori, è un piccolo grande gioiello tutto napoletano; parlaci di questa realtà

La casa editrice Homo Scrivens, è stata la prima compagnia italiana di Scrittura, che ha messo insieme tante persone accomunate dalla stessa passione e dallo stesso interesse verso quest’arte. L’idea, di Aldo Putignano e Ugo Ciaccio, era quella di creare sinergie per parlare ad addetti ai lavori, ad altri scrittori, a librerie, a teatri e altre forme di comunicazione di massa. Da questa esperienza, dopo dieci anni e tante collaborazioni, nel 2012 è nata la casa editrice Homo Scrivens, che da allora ha sempre portato avanti una politica legata a molti autori che con la casa editrice sono nati e che hanno formato, attraverso varie esperienze di collaborazione e una rete di contatti sempre più vasta. Una bella squadra, capitanata da Aldo, dove ci si sente a casa. La Homo Scrivens è stata sempre orgogliosamente non a pagamento.

 

Sabato 19 febbraio, abbiamo parlato di “Maradò” all’incontro di #terradarte con Maria Rosaria Lanza, della libreria IoCiSto, un progetto mirabile di difesa corale della lettura; quanta fame abbiamo, Anna, di ritornare alla normalità, di ritrovarci insieme a godere delle gioie che la Cultura ci offre?

Eliana posso dire che siamo affamati dal desiderio di ritrovare la bellezza delle presentazioni, e forte è la voglia di essere in contatto con gli autori in un confronto umano e di ascolto che innesca domande e sinergie, che continuano anche dopo l’incontro. Credo che, finalmente, ci stiamo incamminando verso quella ritrovata normalità, che tante volte non abbiamo saputo apprezzare. La ripresa delle presentazioni, se pur limitata e con le dovute cautele, mi rende felice: la gioia di ritrovarmi in libreria, o in luoghi che accolgono la cultura, poter condividere dal vero gli sguardi, le voci e i sorrisi non ha eguali. La realtà di IoCiSto è una realtà meravigliosa, nata dalla volontà di tanti ‘cittadini lettori’ che hanno lavorato affinché la cultura delle librerie indipendenti non venisse a morire. Come tante altre librerie  indipendenti che resistono, per alzare ogni giorno la saracinesca.

 

Raccontaci delle prossime presentazioni di Maradò

Maradò è in promozione presso librerie e luoghi che hanno voluto ancor prima che uscisse, una data di presentazione. Dalla prima a La Feltrinelli di San Tommaso d’Aquino, non ci siamo fermati ed il 23 febbraio saremo alla Libreria Raffaello, che è la prima libreria che ha accolto negli scaffali Maradò; il 25 febbraio saremo alla Lega Navale di Castellammare di Stabia ed abbiamo un calendario fitto a Napoli e provincia, ma anche in altre città.

 

Hai festeggiato il tuo compleanno nella splendida cornice del Grand Hotel Parker’s di Napoli, in occasione della seconda, partecipatissima, presentazione del tuo libro. Hai spento la candelina con Maradò e sono certa che tu abbiaespresso il desiderio di rito. Svelaci i tuoi progetti futuri!

Aver festeggiato il mio compleanno presentando Maradò al Parker’s è stato come essere a casa, Teresa Imparato e tutti dello staff sono meravigliosi. Aver condiviso, con la mia famiglia e tantissimi amici e tifosi, Maradò e la candelina ha un valore aggiunto al progetto realizzato. Il desiderio, ovviamente non posso svelarlo, ma posso dirti che sono impegnata in tantissimi progetti, per me e per altri autori. Tante iniziative con l’associazione Angeli del Bello,  riprendere il format “La Cultura in Comune” ed ho in programma anche un nuovo format di cultura che a breve partirà; sto poi lavorando ad un romanzo breve ed ho ripreso a revisionare un mio testo a cui tengo in modo particolare, che vorrei uscisse entro la fine dell’anno. Intanto ti chiedo, noi quando ci rivediamo?

 

A prestissimo, Anna. Quel caffè, sul lungomare più bello del mondo, baciate dal sole di Napoli, ci aspetta.
Grazie, ancora e sempre.