Roadtv Italia con Lucia De Cicco incontra il Commissario Mario De Biase

Road Tv con Lucia De Cicco incontra il Commissario Mario De Biase per ottenere la relazione in merito alla eventuale bonifica della area SIN di Giugliano

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Mario De Biase e Lucia De Cicco

L’incontro di qualche giorno fa avuto con il commissariato per le bonifiche Mario De Biase, in merito alla mia richiesta, in qualità di presidente dell’Associazione L’E.C.O. della fascia costiera, di aver copia della relazione del CTU Dott. Balestri, geologo incaricato dalla Procura di Napoli in merito alla eventuale bonifica della area SIN della cosiddetta “area vasta “di Giugliano in Campania.

Quella stessa zona in cui, tempo fa insieme a Anna Copertino di Roadtv Italia, facemmo un Tour della munnezza ed in quella circostanza anche voi foste testimoni della presenza di “fumarole oserei tricolori ed acremente puzzolenti” che fuoriuscivano dal terreno, che definii le “fumarole giuglianesi”.

Questo interesse per questa storia e zona è scaturito da una riflessione nata dalla notizia di voler costruire l’inceneritore su questo territorio per smaltire le balle di Taverna del re, spacciando lo smaltimento di quelle balle per bonifica. Girando per i soliti miei monitoraggi ho avuto un ‘intuizione. Accendere i riflettori su Taverna del re distraendoci dai problemi più seri e pericolosi. La Resit e non solo; in quella maledetta “area vasta” insistono circa dieci discariche “poste sottosequestro” perché da 40 anni arrecano danni e provocano morte; in quell’area dove la camorra ha commesso, dapprima da sola poi con l’avallo dello stato, un danno ambientale irrimediabile

Migliaia di tonnellate di rifiuti speciali tossici nocivi industriali provenienti dall’Acna di Cencio, dagli anni 80 interrati nudi e crudi senza impermeabilizzazione, senza alcun rispetto di norme di legge nè del vivere civili, senza scrupolo. Il danno è compiuto ed ora semmai avessi fissato lo sguardo su quella collina “di monnezza”, il nostro vesuvio chimico artificiale” respirare e avere “conati di vomito”e guardare “là..campi arati e coltivati” non mi sarei posta tante domande e la mia fortuna è quella di essere riuscita ad avere un rappresentante delle istituzioni che ha accolto le mie istanza.

Il commissario Mario De Biase che inizialmente incuriosito e, forse, inizialmente un po’ diffidente, ha colto il mio orrore ed indignazione ed ha gentilemente evaso le mie richieste, cedendomi la relazione e dettagliandone punti specifici a domande: a quando la bonifica? qual è lo stato attuale visto che tutta la zona è abbandonata a sé stessa?  se porre sotto sequestro vuol dire abbandonare un sito? chi seguirà il da farsi? chi garantisce che si provvederà a sanare la nostra terra e a tutelare la salute dei cittadini?

Ho poi iniziato a studiare la relazione di Balestri. Sono sopraggiunte l’angoscia, l’orrore, l’odio, la rabbia verso chi ha offeso prima sè stesso, avvelenando la terra che gli ha dato i natali e senza scrupolo ha perpretato in nome del solo “dio denaro” un disastro ambientale. Il suo pentimento non espierà le sue colpe in nessuna vita terrena o spirituale; siano maledette le sue generazioni.

Questo incontro con il commissario non sarà stato per caso, ma forse, un segno del destino. Ho saputo che la struttura sta per essere dismessa (30/6) ed è più che ovvio chiedersi cosa succederà? chi custodirà tutto questo lavoro e provvederà che il proseguimento di messa in sicurezza avrà luogo? si procederà al completamento di messa in sicurezza di tutta l’area e garantirà che i soldi stanziati siano usati per questo scopo???

Sono anni che le responsabilità vengono distribuiti a destra e a manca. L’amara conclusione è che di questo scempio non ci saranno responsabili e quello che è accaduto in queste terre non si deve sapere. Mentre noi, le associazioni, vogliamo sapere, angosciarci, conoscere per non essere complici inconsapevoli di questi scempi. Non ci fidiamo più delle istituzioni che negano i confronti, spendono i nostri soldi, pubblici, tra una consulenza e l’altra e se la ridono sulle disgrazie altrui. Il Sud non doveva sapere che il Nord ha fatto “o gall’ ‘ncoppe ‘a munnezz”

Lucia De Cicco