Ieri Roberto Saviano ha commentato la triste vicenda di Tiziana Cantone sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Il suicidio della giovane trentunenne ha portato, oltre a un’ondata di profondissimo dolore e indignazione, a un dibattito sulla società sessista in cui ci troviamo e alla pericolosità del cyberbullismo.
Il commento di Saviano sulla vicenda di Tiziana
Basta poco, un click, una risata, un commento sessista e volgare, per distruggere la vita di una persona. Tiziana non ha retto alla cattiveria gratuita della gente, che, dopo la diffusione di un filmino totalmente privato, ha riempito la ragazza di insulti e appellativi pesanti.
Questa vicenda ha portato a una riflessione generale. Non pochi giornalisti hanno voluto dare la loro opinione, su un fatto che solleva molte tematiche e apre al dibattito.
A commentare è stato anche Roberto Saviano, campano come Tiziana, che ha scritto: “Sono addolorato per la morte di Tiziana. Sono addolorato perché è vittima di voyeurismo, perché è stata schernita, perché i video di cui era protagonista sono diventati virali e sono stati prima diffusi e poi guardati nonostante si sapesse che lei non ne avrebbe voluto la diffusione. Perché dopo la sua morte c’è stato chi (uomini soprattutto) ancora ha avuto il coraggio di dire: doveva pensare alle conseguenze, se l’è cercata.”
Secondo molti uomini, e donne, completamente oscurati dall’ignoranza e dal maschilismo becero di questo paese, la colpa di tutto ciò, allora come adesso, sarebbe della ragazza che ha accettato di farsi filmare, che “se l’è cercata”. In questo paese la colpa è sempre di chi la violenza la subisce, e non di chi ne è stato l’artefice. E Roberto Saviano questo lo dice, lo sa, lo vede ogni giorno.
Così continua: “Il diritto alla privacy e alla libertà sessuale è costitutivo d’ogni democrazia. Morti questi diritti non v’è più alcuna possibilità di sentirsi liberi e rispettati come cittadini. Non lei doveva pensare alle conseguenze. No. Ora dobbiamo pensarci noi e capire una volta per tutte che Tiziana non è morta per la sua leggerezza o per qualcosa che ha fatto, ma perché in Italia con il sesso si ha un rapporto incredibilmente morboso. È morta, si è uccisa, perché donna in un Paese in cui le donne di sesso non devono parlare, non ne devono scrivere, devono praticarlo con timidezza, di nascosto. E se lo fanno con disinvoltura e ne godono questo è sconveniente, peccaminoso. È la donna a essere oggetto di strali, risatine, gomitate, invettive. Così è stato per Tiziana. Agli uomini l’onore. La donna che si diverte a fare sesso è prostituta, l’uomo è “uno buono”.
Tiziana l’ha uccisa non la sua leggerezza, ma la bigotteria italiana“.
Non è mai stata colpa di Tiziana, ma del maschilismo all’italiana, complice uno schermo dietro cui è facile giudicare e nascondersi.