A Napoli rubato l’impermeabile del commissario Ricciardi esposto al Gambrinus

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il commissario ricciardi

E’ stato rubato all’interno del Caffè Gambrinus il trench del Commissario Ricciardi, il personaggio nato dalla penna dello scrittore Maurizio de Giovanni

L’attaccapanni in legno, all’interno del Caffè Gambrinus a Napoli, da oggi è spoglio: è stato trafugato il trench del Commissario Ricciardi, il personaggio nato dalla penna dello scrittore Maurizio de Giovanni. Si trattava di una copia, donata dalla storica sartoria Canzanella per rendere ancor più scenografico l’angolo dedicato a Luigi Alfredo Ricciardi all’interno della sala, proprio dove il commissario “si concede” una pausa tra caffè e sfogliatella o accoglie i suoi ospiti, come indicato nei romanzi ambientati negli anni Trenta.

Fortemente voluto dai fratelli Antonio e Arturo Sergio e da Massimiliano Rosati, proprietari del locale storico, l’impermeabile era stato sistemato lì il 13 luglio proprio accanto al fotografatissimo tavolino. “Siamo rimasti molto male – racconta Antonio Sergio –. Il capo aveva un valore simbolico essendo una copia. Su chi può essere stato davvero non abbiamo idea, solo che ieri il locale era molto affollato anche da stranieri“.

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Il trench beige con l’interno a quadri, era simile a quello indossato anche nella trasposizione televisiva dall’attore Lino Guanciale. E proprio Vincenzo Canzanella, che nel suo atelier a piazza Sant’Eligio custodisce circa 16mila capi, quando tre mesi fa lo donò spiegò che si trattava “dell’esatta copia di quello da indossato dall’attore nella fiction“. E chissà se chi l’ha sottratto ora decida di restituirlo, comprendendone il forte valore simbolico e non economico.

Ci teniamo a sottolineare che il locale è sicuro – aggiunge Massimiliano Rosati – e bere un caffè nella sala interna accanto al tavolino del Commissario e circondati da opere d’arte è sempre un’emozione fortissima. Ci dispiace constatare furti del genere perché così si porta via un pezzo importante dell’immaginario collettivo. Spesso sottraggono tovagliolini per avere un ricordo del locale storico, in passato tazzine, ma davvero non ci aspettavamo un simile gesto“.