All’ultimo momento, quando tutto sembrava pronto per la sottoscrizione del piano di ricostruzione e di rilancio dell’area ex-Italsider e di città della scienza, salta la firma. Nell’imbarazzo generale e nella ridda dei rumors, siamo riusciti a raccogliere le dichiarazioni del vice sindaco Tommaso Sodano che punta il dito sulla Regione, colpevole di non aver firmato perché non intendeva sottoscrivere nello stesso accordo la ricostruzione di città della scienza e la bonifica della stessa area.
Il professor Vittorio Silvestrini, fondatore di Città della Scienza, dopo un primo momento di sorpresa, con calma e grande professionalità ha preso la parola, palesando la sua grande perplessità per un progetto di cultura così importante che non viene tutelato, come si dovrebbe, dalle istituzioni Campane.
– ” Chiederò ai miei collaboratori di fare un ulteriore sacrificio, Città della Scienza verrà ricostruita lo stesso, anche senza il supporto del Comune di Napoli e della Regione, se non trovano un accordo“- le parole di Silvestrini, ed ha aggiunto -” chiedo al Ministro Giannini di segnare in agenda la data 4 marzo 2015, data in cui verrà inaugurata la nuova Città della Scienza“.
Anche il ministro Giannini presente alla firma si dichiara delusa, anche se proseguono nella notte le trattative per arrivare comunque ad un accordo. Il Presidente della Regione Stefano Caldoro in merito alla mancata firma così ha dichiarato: “Gli accordi di programma, la copertura finanziaria, il progetto erano tutti pronti e stabiliti con il Ministero; non era invece previsto, come voleva il Comune, subordinare la realizzazione del progetto alla bonifica di Bagnoli, che per noi va discussa ed affrontata a parte“.
“Sicuramente un grande rilancio del litorale di Bagnoli, ma restano pur sempre due strade diverse, proprio per meglio fare, e sopratutto non era la sede adatta, quella di stasera per discutere quali fossero le strade migliori. Stasera si doveva fare per Città della Scienza“- queste le parole del dott. Ciro Alfano, vice presidente della provincia di Napoli, raggiunto al telefono dalla nostra redazione.
Ed oggi a distanza di dodici mesi sofferti, dolorosi e d’attesa per i ricercatori, per i lavoratori in cassa integrazione e per i tanti cittadini che sono intervenuti si è lasciata la Sala Newton con una grande indignazione e sconforto. Per la seconda volta a distanza di un anno, vanno in cenere i progetti comuni. L’araba Fenice che è Città della Scienza, risorgerà, ma non certo grazie alle istituzioni.
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