Il 5 luglio 2014 Salvatore Giordano arrivava in grave condizioni all’ospedale Loreto Mare di Napoli, colpito da alcuni calcinacci caduti dal soffitto della Galleria Umberto I. Ricoverato in stato di coma profondo, il giovane 14enne di Marano moriva pochi giorni dopo. Da quel terribile giorno è passato ormai quasi un anno e la famiglia di Salvatore Giordano chiede ancora chiarezza: “Vogliamo conoscere il risultato di tutte le perizie, poter visionare la documentazione in mano ai magistrati che indagano sulla morte di nostro figlio. E’ da tempo che attendiamo di poter entrare in possesso di quelle carte, dei documenti sulla vicenda che ha segnato, indelebilmente, la vita della nostra famiglia. E’ un nostro diritto e per questo lanciamo un appello agli inquirenti“.
Appena un mese fa veniva depositata la perizia, ma ora siamo ad aprile e i familiari del povero Salvatore Giordano sono stufi di aspettare, invocano a gran voce giustizia: “Questo ritardo nella consegna della documentazione ci lascia perplessi. C’è troppo silenzio, siamo preoccupati. Bisogna tenere alta l’attenzione“. Questo il grido dello zio materno Giuseppe.
Intanto l’Amministrazione comunale ha deposto, nell’aiuola antistante la Funicolare di piazzetta Augusteo una targa ricordo in memoria di Salvatore Giordano, dove si legge: “A Salvatore Giordano, giovane vita che si è sacrificata per salvare i suoi amici, 13/11/2000 – 9/7/2014, Il Comune di Napoli”.
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