<< Famiglia è dove c’è amore>> a detta della conduttrice più famosa di questi ultimi tempi Barbara D’Urso, che ha avuto un dibattito con il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini, in merito al quesito del congresso tenutosi a Verona dal 29 al 31 marzo 2019, che poneva l’attenzione su tematiche discriminatorie verso gli omosessuali.
Esempi sono quesiti come la bellezza della famiglia tradizionale o tutela giuridica della vita della famiglia che rinchiudono le persone nel pensiero medievale di una volta. In questa storia tutta italiana, questo congresso non era centrato sul solo “sostenere la famiglia tradizionale”, ma serviva anche per dare voce a una propaganda vuota, alla ricerca di un consenso, che stando ai soli fatti non avrebbe mai ottenuto.Una tempesta di chiacchiere e gesti esclusivamente politici.
<<Per me a casa sua ognuno fa quello che vuole – dichiara Salvini – Per me prima viene il bambino. Ognuno nella sua vita privata fa quel che vuole, però ogni bambino ha diritto di avere una mamma e un papà, perché questo è quello che ha voluto il buon Dio.>>
Da sempre gay e lesbiche sono padri e madri. Nessuna legge di natura impedisce a persone con figli di fare scelte affettive omosessuali, ne ad omosessuali di procreare. È il pregiudizio negativo nei confronti della condizione omosessuale che impedisce di vedere questa concezione ormai divenuta realtà. Una persona che ha avuto un figlio in una relazione eterosessuale e si scopre omosessuale vive la forte paura che il figlio, nell’eventuale separazione, possa essergli sottratto.
Un bambino che dichiari di avere “due mamme” o “due papà” a scuola rischia di subire discriminazioni o trovarsi a vivere con disagio le relazioni con i coetanei e con gli operatori scolastici, tutto ciò aggravato anche dalla situazione politica che non li identifica come componenti di famiglia tradizionale.
Tessy Turino
Emanuela Bartoli