La principessa Beatrice di Borbone-Due Sicilie ha fatto visita stamane al Comune di San Giorgio a Cremano (Napoli) per ringraziare l’amministrazione comunale per aver deciso di cambiare il nome di Piazza Vittorio Emanuele II sede del Municipio in piazza Carlo di Borbone. L’iniziativa ha avuto il via libera della Prefettura dopo il parere positivo della Soprintendenza Archeologica per l’area metropolitana e quello della Società napoletana di Storia Patria.
Si tratta di un’approvazione unanime che accoglie la proposta avanzata lo scorso 11 novembre dall’amministrazione di San Giorgio a Cremano, guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l’assessorato alla Toponomastica, affidato a Pietro De Martino. Presenti all’incontro oltre al primo cittadino anche il vice sindaco Michele Carbone, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Giordano, il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione cultura Francesco Emilio Borrelli che è stato anche assessore a San Giorgio a Cremano, Federica De Gregorio delegata sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio, l’assessore Pietro De Martino, l’ex sindaco di San Giorgio Aldo Vella e il commissario cittadino dei Verdi di San Giorgio Salvatore Petrilli.
Il sindaco Zinno ha ricevuto dalla famiglia reale a nome di Carlo di Borbone Duca di Castro la medaglia d’oro di benemerenza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio del labaro e annunciando la sua effettiva presenza a metà marzo 2019 quando ci sarà l’ufficiale nuova intitolazione della piazza. “La nostra azione non ha nulla di ideologico – ha dichiarato Zinno – ma semplicemente è il riconoscimento storico a una famiglia che ha avuto molti meriti sul nostro territorio e ha lasciato una traccia significativa che ancora oggi è presente come ad esempio Pietrarsa è nata la storia delle ferrovie italiane e la fonderia Righetti”.
“E’ importante che le amministrazioni locali – spiega Borrelli – intitolino piazze e strade ai Borbone in particolare dove c’è stato un effettivo segno storico di questa famiglia Reale che ha governato a lungo i nostri territori. Si tratta semplicemente di ripristinare anche con la toponomastica la storia corretta dei nostri comuni senza toni nostalgici ma senza neanche nascondere la verità“.
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