E’ tra abbattere e ricostruire oppure restaurare la partita sul San Siro. Due sono le posizioni: per il sindaco di Milano, Beppe Sala, lo stadio andrebbe ristrutturato in modo da preservarne la proprietà che è comunale, mentre per le due società milanesi, Inter e Milan, andrebbe rifatto in modo da rappresentare al meglio la propria storia e il proprio palmarés.
“Io preferirei che Inter e Milan lavorassero sullo stadio esistente, però se nel rispetto delle regole le società proponessero un nuovo stadio, non potremmo che esaminarlo, lasciando da parte fede calcistica e le emozioni che ognuno di noi può avere”. E’ questa la posizione di Sala che negli ultimi giorni è tornato a parlare dello stadio.
Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, attende solamente di vedere il progetto del neo-stadio delle squadre della Madonnina, la cui idea è già molto chiara: il nuovo impianto dovrà avere una capienza di circa 60.000 spettatori (oggi il Meazza ne ospita circa 78.000), sarà poi dotato di un impianto acustico che costerà sui 600 milioni di euro. I lavori di abbattimento e ricostruzione dovrebbero durare 30 mesi, dopo i 18 per completare le questioni burocratiche. La ristrutturazione del San Siro, invece, durerebbe il doppio del tempo. Quest’ultima circostanza darà un vantaggio per la ricostruzione e quindi all’addio del Meazza.
Nel caso in cui lo stadio venisse abbattuto, le due squadre di Milano dovranno giocare in trasferta per le prossime 3 stagioni. Le possibili località: Varese al Franco Ossola o all’Ennio Tardini di Parma.
La storia del Meazza è una delle più emozionanti tra gli stadi italiani. Su quell’erba hanno giocato i migliori giocatori della storia come: Van Basten, Rivera, Ronaldo il Fenomeno, Pippo Inzaghi, Matthäus, lo svedese Ibrahimovic e il pluripremiato Shevchenko.
Farina Alessandro
Troiano Antonio