Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha ben chiaro di quale sia il rischio che oggi incombe sulla sanità campana, pensiero che ha voluto condividere e far arrivare al presidente del Consiglio Matteo Renzi, e ai ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e della Salute, Beatrice Lorenzin. “Senza l’adozione da subito di adeguate misure correttive da parte del governo nazionale, la Campania non potrà non solo erogare l’ordinario livello di assistenza ai propri cittadini ma nemmeno evitare il rischio di episodi di danno alla salute e alla vita delle persone come quelli verificatisi in altre Regioni e non potrà non considerare il Governo responsabile di tale situazione”. C’è dunque una forte e preoccupante carenza di organico nella sanità campana, già in difficoltà nell’offrire un servizio sanitario regionale adeguato a livelli essenziali di assistenza per colpa, sempre secondo Caldoro, del regime di blocco turn over imposto nel passato alla Regione Campania.
Proprio in conseguenza di tale problema, oggi, la sanità campana, conta circa 10 mila addetti in meno rispetto al 2007, ha ricordato Stefano Caldoro, che nella lettera a Renzi continua col scrivere: “Finora si è fatto ricorso a tutti gli strumenti consentiti dall’ordinamento. Questa situazione però non può più essere sostenuta se non consentendo il rapido ed efficace ripristino di un numero di addetti del settore adeguato, specie negli ambiti più sensibili come quelli delle emergenze e dei controlli sui cittadini esposti a fenomeni di emergenza ambientale, come quella della così detta ‘Terra dei Fuochi’”.
“I contingenti di personale che può essere assunto nell’ambito delle autorizzazioni previste dalla legge 184/2012, risultano largamente insufficienti“. Per tale motivo la Regione Campania ha presentato una proposta di modifica di tale legge, consentendo le assunzioni oltre i limiti imposti dalla legge oggi in vigore, ma la risposta del Governo è stata negativa. Caldoro ha così ricordato che “i tempi e le complessità delle procedure istruttorie adottate dai ministeri vigilanti per autorizzare lo sblocco delle assunzioni, pur nei ristretti limiti di tempo, ovvero per approvare le modifiche dei piani operativi regionali, ritardano ulteriormente la concreta possibilità di assumere nuovo personale“. Di conseguenza “servono misure urgenti come l’approvazione dell’emendamento proposto, all’interno del primo provvedimento di legge utile, la semplificazione delle procedure approvative, la previsione di tempi celeri e certi di conclusione“, chiude il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
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