Sanremo 2014: Rocco Hunt trionfa tra i giovani, la Gialappa’s lo prende in giro. E’ polemica (VIDEO)

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Trionfa il rap della “Terra dei Fuochi”. E la Gialappa’s: “Ma chi se ne fotte?” E’ polemica sul web

di Redazione

Proclamato il vincitore tra le nuove proposte del Festival di Sanremo. A trionfare con il 75% dei voti è stato il giovane rapper campano Rocco Hunt con la sua “Nu juorno buono”. Il cantante ha battuto gli altri concorrenti in gara: Zibba, Diodato e The Niro. Gioia e commozione per Rocco che è sceso in platea abbracciando i genitori in prima fila, festeggiamenti anche nel quartiere del ragazzo a Salerno, dove la vittoria è stata festeggiata con fuochi d’artificio.

Trionfo con polemica.

Rocco Hunt ha ricevuto i complimenti da tutti gli altri rapper, da Clementino a Guè Pequeno; anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha espresso parole di soddisfazione per la vittoria. Gli unici che sembrano non essere stati felici di questa vittoria sono i comici della Gialappa’s, che hanno accolto la notizia con una serie di commenti e battute poco lusinghiere sul conto di Rocco Hunt, ironizzando anche sulla “sua” Terra dei Fuochi.

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Battute “razziste”.

Battute pesanti, quelle del trio satirico milanese, che hanno scatenato le reazioni del popolo della rete. Un’ironia considerata “infelice se non razzista”, nei confronti di una “terra insanguinata da morti innocenti”. E poi, una serie di luoghi comuni su Napoli e la “napoletanità”, come “o mandulin” e “a muzzarella”, o come quando la Gialappa’s ha “accusato” Rocco Hunt di avere tra la folla un “compare” pronto a sottrarre il portafogli a quanti avessero alzato le mani per cantare insieme a lui. Ma la battuta che ha fatto davvero infuriare gli utenti della rete è stata: “La terra dei fuochi? Ma chi se ne fotte!”. Un’ironia letta come un tentativo di screditare un intero territorio e il suo popolo piuttosto che un modo simpatico di prendere in giro il vincitore di Sanremo giovani. La Gialappa’s si è scusata dicendo di non aver mai avuto intenti discriminatori: “Mai stati razzisti”. Una giustificazione che però pare non sia bastata a placare gli animi infuriati.

22 febbraio 2014