Sant’Antonio Abate, il sindaco: “A dicembre stop attività Castello delle Cerimonie”

0
54
Sant'Antonio Abate, Tar sospende revoca licenze alla Sonrisa: "Aperti fino a 9 gennaio"

“In vista della completa acquisizione a patrimonio del Comune del complesso immobiliare denominato ‘Grand Hotel La Sonrisa’, in seguito al verdetto irrevocabile della sentenza emessa lo scorso febbraio dalla Corte di Cassazione, gli uffici comunali hanno comunicato alle società interessate l’avvio delle procedure per la revoca delle licenze che porteranno alla cessazione delle attività alberghiera e di ristorazione che avverrà entro fine dicembre 2024”.

Lo rende noto Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, comune della provincia di Napoli dove sorge il cosiddetto “Castello delle Cerimonie” struttura ricettiva confiscata lo scorso febbraio diventata nota attraverso un popolare format televisivo su Real Time.

“A seguito di un verbale, di un preciso atto di indirizzo della Giunta comunale agli uffici e dopo la recente interlocuzione con la Prefettura di Napoli – spiega Ilaria Abagnale – sono state avviate tutte le procedure in vista della completa acquisizione a patrimonio comunale del complesso immobiliare e dei terreni per oltre 40mila metri quadrati, già di proprietà del Comune di Sant’Antonio Abate in virtù di una sentenza passata in giudicato che sancisce la lottizzazione abusiva compiuta in quell’area, sentenza che ora l’Ente comunale sta eseguendo”.

Il fondatore dell’attività, Antonio Polese (“Boss delle cerimonie” in tv) aveva creato dal nulla un business basato sulle nozze-show. Morto nel 2016, l’attività della struttura era stata proseguita dai suoi familiari, anche in tv. La vicenda giudiziaria della ‘Sonrisa’ è iniziata nel 2011. All’epoca gli inquirenti contestarono una lunga serie di abusi edilizi realizzati a partire dal 1979 su un’area ampia oltre 40mila metri quadrati. Poi a febbraio scorso la definitiva confisca di immobili e terreni su cui sorge la struttura ricettiva, destinati a essere acquisiti nel patrimonio immobiliare del Comune. Entro 15 giorni, gli ex titolari del bene e attuali occupanti ‘sine titulo’ avranno possibilità di presentare controdeduzioni.

“Successivamente, di concerto con Prefettura e Procura Generale di Napoli, sarà stabilito un cronoprogramma per le ulteriori fasi, al fine di arrivare in breve tempo alla completa acquisizione del bene a patrimonio comunale. Nel frattempo, sono in corso da settimane le riunioni di Consiglio comunale e Giunta per decidere insieme le sorti della struttura, negli interessi dell’Ente e di tutta la comunità abatese. Come accaduto finora – conclude Ilaria Abagnale – tali successive fasi saranno comunicate di volta in volta, sempre con la massima trasparenza”.