Sarri: “Dedichiamo la qualificazione a Ischia. Ora pensiamo all’Atalanta. Ai gironi mi piacerebbe lo United”

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Una vittoria importante, fondamentale. Di quelle che decidono una stagione. Lo sa bene il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri. Che ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni durante la conferenza stampa tenuta al termine di Nizza-Napoli.

Come gestirai l’euforia che una gara del genere può portare? E può essere l’Europa il palcoscenico in cui può esaltarsi questa squadra?
“Prima di tutto io e i ragazzi volevamo dedicare il passaggio del turno alla popolazione di Ischia. Non so se questa squadra può esprimersi meglio in Europa che in Italia. Spero di no. Sicuramente i terreni di gioco europei sono migliori di quelli italiani. Nella prima giornata si sono viste un paio di situazioni imbarazzanti. E’ come se un chirurgo andasse ad operare con un bisturi che non taglia e questo ci fa allontanare dall’Europa. Però siccome il campionato è come una corsa a tappe del ciclismo, dà più un esatto valore della squadra rispetto a competizioni ad eliminazione diretta. Fare 86 punti e non giocare la Champions sarebbe stato pesante da digerire. Nello spogliatoio dopo aver fatto i complimenti ai ragazzi ho subito detto di pensare all’Atalanta contro cui abbiamo perso 6 punti l’anno scorso”.

Per la prima volta nella sua storia il Napoli disputerà per il secondo anno consecutivo la Champions League. Cosa porta a lei e alla squadra?
“Non fare la Champions avrebbe avuto ripercussioni negative a livello di entusiasmo e mentalità da parte dei giocatori. Ora c’è da stare attenti all’effetto opposto. L’entusiasmo è positivo, se si trasforma in euforia può diventare negativo. Ma questa è una squadra che merita di fare la Champions per il campionato disputato l’anno scorso”.

Dieci volte su dodici le italiane erano uscite dai preliminari. Il modo in cui avete preso la Champions è imbarazzante per gioco e numeri. Senti un po’ di fierezza?
“Sono più fiero delle gare dell’anno scorso che ci hanno portato qui che di una eliminazione diretta secca. Il valore di un lavoro te lo dà il tempo. Abbiamo fatto bene queste due partite in una situazione non semplice e con un sorteggio non favorevole. Bisogna ringraziare l’attaccamento dei giocatori. Perché i primi di luglio anche chi aveva più ferie si è subito messo a disposizione”.

Poiché capita per la prima volta che la squadra superi il turno in una eliminazione diretta nella sua gestione, dipende dagli episodi o è sintomo di una crescita?
“Non credo che gli episodi siano stati così favorevoli. Il computo delle palle gol nel doppio confronto è nettamente a nostro favore. Il risultato è giusto. Il Nizza ha anche avuto una reazione, ma sarebbe potuto finire al massimo 2-1, senza quella traversa. Non di più. Spero sia un segnale di crescita da parte nostra”.

Il Siviglia è passato e il Napoli sarà in terza fascia. C’è uno stadio dove le piacerebbe giocare o una sfida che le stimola più di altre?
“Al sorteggio abbiamo degli specialisti. Mi faranno contento alla grande (ride ndr). Mi piacerebbe giocare a Manchester, contro lo United”.

Nelle ultime quattro partite un solo gol subito e su rigore. Questa è la compattezza difensiva che cercavi? E un commento sulla prestazione di Insigne.
“Non so se abbiamo trovato solidità. A un certo punto della gara abbiamo perso 3-4 palloni in uscita. All’andata forse ancora meno. Siamo una squadra che può prendere un gol subito come abbiamo preso a Verona e se siamo guariti da queste leggerezze ce lo dirà solo il tempo. Su Lorenzo dico da un anno e mezzo che è il giocatore italiano più talentuoso. Ha trovato la giusta maturità, ha imparato a giocare per la squadra. E’ un talentuoso generoso”.

Mertens era in dubbio, poi ha giocato una prestazione molto solida. Come lo ha visto? E un suo giudizio sulla prestazione di Balotelli?
“Avevo detto ieri che Dries avrebbe giocato, nonostante il problemino al piede. All’inizio ha sbagliato qualche movimento e mi dispiace non abbia segnato perché lo avrebbe meritato. Su Balotelli posso dire che ha una storia importante. Stasera era non al massimo della condizione ma era inevitabile tornando da un infortunio. Spero che noi ci abbiamo messo del nostro, ma resta un giocatore importante”.