Sarri: “Non mi piace perdere come a Bologna, domani punto al record”

Punta al record Mister Sarri: in Europa League nessuno ha mai fatto così bene, ma fa bene per un po’ non pensare più al Bologna ed evitare d’altro canto di parlare già della Roma. “Domani sera vogliamo essere la squadra coi numeri migliori in Europa”, chiarisce il tecnico, “questa è la motivazione della partita di domani sera. Jorginho ha un minutaggio sereno e tranquillo, gente come Koulibaly e Hamsik ha giocato di più, non capisco come si possa fare anche gli Europei dopo 8000 minuti a stagione”.

Ripartire da Bologna

Eppure è impossibile non analizzare un passo falso come quello di domenica, anche se non per forza in modo negativo o parziale: “I numeri non danno sempre l’immagine della realtà, se guardiamo i numeri di Bologna sembrerebbe che non abbiamo meritato la sconfitta e invece sì, a volte meglio lasciarsi influenzare da altri elementi. Perdere ci può stare, mi sono arrabbiato perché abbiamo perso il nostro modo di giocare. Il nostro è un sistema con grande dispendio di energie: è mancata applicazione a Bologna, non la qualità, abbiamo perso palla con entrami i terzini fuori, i difensori centrali abbandonati e questo non è il nostro calcio. Poi è chiaro che la fase offensiva è sempre buona, il nostro atteggiamento ci ha penalizzato in quella difensiva”.

In Europa per la Storia

Alla Roma ci penserà dopo aver onorato il fin qui incredibile cammino del Napoli in Europa League, inserendo probabilmente dall’inizio Chalobah ed El Kaddouri, “disturbante come attaccante centrale”, anche se meno abituato a quel ruolo rispetto a Insigne e Callejon. “Dipenderà dalla partita, se l’avversario avrà una difesa bassa sarà più facile vedere Lorenzo davanti, con un difesa alta forse meglio Josè”. Di cui forse si sottolinea poco il rendimento in Europa League: “Callejon ha già fatto 4 gol nella competizione europea, con lui come gli altri non vedo una bassa percentuale realizzativa rispetto alle azioni create. E a chi gli chiede del turnover, Sarri risponde: “A Bologna mi sembrava normale con 6 giorni di riposo far giocare la stessa formazione con l’Inter, l’ossatura della squadra è quella, con gli infortuni è difficile avere soluzioni alternative”.

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Vincenzo Credendino

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