Tempo di bilanci alla fine del ritiro estivo di Dimaro per il Napoli. Ma Maurizio Sarri fa il revisore dei conti e, con la sua “mente matematica” tiene a freno gli entusiasmi: per lui la parola Scudetto è ancora un tabù.
Che non si sia fatto prendere dall’entusiasmo lo si capisce già dalle parole su Ounas: “Il Napoli non è mio, è il Napoli di De Laurentiis, è lui che farà le scelte societarie. Ounas è un ragazino che ha fatto bene all’esordio in Francia, meno bene l’anno scorso. Ha delle qualità, andrà atteso e non caricato di responsabilità. In prospettiva può far bene”.
E qualora qualcuno avesse ancora qualche dubbio se sul suo braccio si fosse già tatuato il tricolore, arrivano le parole che riportano l’ambiente sulla terra: “Io non so che aspettative abbia il gruppo. Sento parlare troppo degli obiettivi, il girone di ritorno è stato fatto bene, ma questo non dà nessuna garanzia. È stato più facile l’anno scorso, quest’anno si sono rinforzate tante squadre. Io ragiono in maniera matematica, ci sono 2 squadre che stanno facendo un mercato importantissimo, non capisco perché dovremmo essere noi i favoriti. Se tutto va bene saremo gli stessi dell’anno scorso. L’Inter non ha fatto un mercato eclatante ma ha preso il miglior direttore sportivo ed il miglior allenatore italiano. I giocatori importanti prevedono un innalzamento del monte ingaggi, il Napoli ha dimostrato di non voler percorrere questa squadra. Nella vita contano i soldi, le società sono espressioni di multinazionali ormai”.
Sul dubbio che attanaglia tanti: “Dipende da come staranno. Sarà difficile dire a Mertens di tornare a fare l’esterno con continuità, potrà succedere ma non sarebbe neanche giusto, ha dimostrato di essere più forte come attaccante centrale”.
“La squadra non ha gli stessi margini di miglioramento di 2 anni fa, devo andare a lavorare nei particolare. Evitare gol stupidi o da palle ferme, piccoli dettagli che poi sono la parte più difficile da migliorare. Purtroppo prendere gol stupidi fa parte di noi, non è detto che ci riusciremo. M’è sembrato d’aver visto avversari più brillanti rispetto a noi. Se avessimo voluto entrare brillanti contro il Chievo non avremmo fatto carico la mattina”.
Quasi come Benitez, poi corregge in tempo il tiro: “Non è una disgrazia se non lo passiamo, non ci dobbiamo esaltare o abbattere. Certo una cosa è dirlo un’altra è farlo…dobbiamo passare”.
“Maksimovic non è stato così costoso comparato agli altri prezzi. L’anno scorso non ha potuto rendere per la problematica al piede, ci attendiamo un rendimento superiore allo scorso anno così come ce lo aspettiamo da Milik”.
“Se c’era una tempistica era antecedente a questo momento. Io mi fido talmente tanto di Reina che la problematica della scadenza non la vedo. Io Reina in stato d’agitazione perché è in scadenza non ce lo vedo. M’interessa poco il portiere per il futuro, sono discorsi della società, conosco l’uomo, conosco i valori, quindi non ho dubbi su Pepe”.
“Ancora non ho capito bene come funzioni, l’unica cosa che mi preme è che sia pubblico il nome di chi c’è davanti al video”.
“Il loro futuro dipende più da loro che da me. Quando mi daranno garanzie maggiori giocheranno loro e non gli altri”.
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