Motivi per sorridere? Per ora, non ce ne sono molti. Con una battuta, detta a denti stretti, Sarri inquadra perfettamente la situazione: “Se sorridessi adesso, mi prenderebbero per pazzo”. Un solo punto in due partite è un campanello d’allarme, al quale però il tecnico mette subito un po’ di ovatta intorno: “Il fatto di aver fatto un punto in due partite all’inizio fa sensazione, durante l’anno magari un po’ meno. Un allenatore come me va preso così, sono un allenatore da progetto, non da mosse: chi mi ha preso sa come lavoro, a Empoli feci 4 punti nelle prime giornate, poi arrivarono 23 nelle successive 9 partite”.
Sulla sua strada, quell’Empoli, assunto ora a modello di coesione, che l’ha reso grande agli occhi di chi l’ha portato a Napoli: “Dà soddisfazione tornare ad Empoli, ma adesso sono avversari. È una squadra di 10 buoni giocatori più un fuoriclasse come Saponara, fra un anno nessuna squadra italiana potrà permetterselo”. Un investimento mancato quindi del Napoli? Solo il tempo potrà dirlo. “Domani“, prosegue il mister, “non dobbiamo fare quello che ha fatto questa squadra in passato, hanno preso 4 gol ad Empoli l’anno scorso e non possiamo sottovalutarli. Non m’aspetto che un Napoli che possa esprimersi a grandi livelli per 90’, voglio una squadra che sappia gestire i momenti dove non controlla la partita, prendere quei gol in 5’ significa essere paralizzati, non avere un calo fisico.
Un tormentone che rimarrà per tutto l’anno è quello legato al turnover, soprattutto dei giocatori d’attacco: “Abbiamo 6 giocotori offensivi forti”, chiarisce Sarri, “proviamo a farne giocare 4, i 2 che resteranno fuori giocheranno quella successiva. Non credo molto nel turnover, non faccio programmazione: facciamo allenamento il lunedì mattina, e vediamo chi deve giocare in Europa League e di volta in volta.”
Per ora sembra sicuro di un posto da titolare, alle spalle delle punte, Lorenzo Insigne: “Lorenzo ha fatto 50’ da grandissimo trequartista: sul 2-0 ha cominciato a forzare le conclusioni, deve trovare più gusto nel mandare in gol i compagni. È un ragazzo che ha facilità di corsa, rapidità e resistenza incredibile: può fare questo ruolo ma non è detto che sia l’unico che fare il trequartista”.
Lo strano caso di Manolo Gabbiadini invece si materializza ogni settimana: “Ogni lunedì penso che giocherà Gabbiadini, poi il giovedì cambio idea”, afferma Sarri suscitando un certo stupore, “è un giocatore in cui credo molto, ma deve impressionarmi, a partire dalla tenuta fisica che finora non mi è sembra ottimale”. Da uno sicuro del posto, ad un altro che lotta per conquistarselo, fino ad uno che l’ha perso del tutto: Zuniga è per stessa ammissione di Sarri all’interno di un progetto che prevede il suo rientro a lunghissimo termine.
This post was published on Set 12, 2015 19:08
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