«Siamo usciti dalla coppa Italia contro la squadra che ha vinto la competizione, idem in Champions con il Real Madrid. Diciamo che non siamo stati fortunati con i sorteggi». Queste le parole dell’allenatore del Napoli Maurizio Sarri, premiato con il Timone d’Oro ad Arezzo, grazie ai voti degli allenatori dell’Aiac.
Il tecnico ha commentato con serenità la stagione comunque positiva del suo Napoli, una stagione che ha lasciato l’amaro in bocca solo per il piazzamento finale, un terzo posto che costringerà la squadra ai preliminari di Champions League: «Chiudere a 86 punti e non entrare ai gironi di Champions è pesante. C’è soddisfazione per quello che abbiamo fatto a livello di punti e rammarico per aver mancato la Champions diretta per un punto. Il preliminare per le squadre italiane è estremamente difficile e porta ripercussioni sia in negativo che in positivo per un bel periodo di campionato».
Il tecnico ha parlato anche di Reina e Insigne: «Pepe è stato per noi un ragazzo straordinario e spero possa continuare a esserlo. E’ un punto di riferimento assoluto per lo staff, per lo spogliatoio, un ragazzo di grandi valori morali, umani e calcistici, e li trasmette al gruppo. Spero che rimanga il nostro portiere, al di là delle discussioni che può avere fatto con presidente e società. Insigne se farà un ulteriore salto di qualità entrerà fra i primi 3-4 giocatori al mondo… Ha disputato un campionato straordinario, ha fatto più gol e assist di qualche suo collega più celebrato sui giornali italiani. Sta diventando un giocatore straordinario, completo, ha sempre avuto grande talento e ora incide sulla partita».
Guai però a pensare a un crollo della Juve anche in Italia. «La Juventus resta la squadra più forte, la società più forte, hanno in rosa tanti giovani e altri ne stanno acquistando, avranno un ricambio progressivo e vedendo la forza economica e la competenza di questa società non prevedo grandissime flessioni – la convinzione di Sarri – Poi qualche campionato lo perderanno anche loro ma dire che nei prossimi 10-15 anni saranno protagonisti assoluti del calcio italiano è facile profezia. La difficoltà per noi e la Roma sarà piuttosto rappresentata dal ritorno ai grandi livelli delle milanesi, è impossibile che restino al sesto e settimo posto per tanti anni. Si amplierà il numero di squadre che possono ambire a grandi livelli ma non ho dubbi su una Juve protagonista».
La prossima stagione potrebbe essere quella del rilancio di Milik. Sarri è convinto che l’attaccante polacco «può essere un uomo importante, a inizio stagione ha fatto 7 gol in 9 partite, ma durante la sua assenza è esploso Mertens e il campo ha detto che per questa squadra era imprescindibile e abbiamo proseguito con lui. Nel finale di stagione ci poteva essere più spazio per Milik ma ci sarebbe piaciuto che Mertens vincesse la classifica cannonieri, sarebbe stata una soddisfazione collettiva».
Sarri ha poi parlato della finale di Champions League persa dalla Juventus contro il Real Madrid per 4-1: «La finale non l’ho vista se non nei minuti finali, la guarderò nei prossimi giorni, di sicuro quando il Real prende il sopravvento nella partita fa male – osserva Sarri – Era palese che eravamo stati eliminati da una grande squadra anche se nella seconda partita abbiamo perso perché era a eliminazione diretta: sull’1-1 era diventato impossibile qualificarsi e abbiamo mollato un po’ ma se fosse stata una partita di campionato almeno un punto lo avremmo fatto».
Per l’allenatore del Napoli, però, non c’è «una differenza così marcata fra le grandi squadre italiane come la Juve e le big europee. La Juve negli ultimi anni ha fatto fuori in Champions sia il Real che il Barcellona. Quando parlo di budget sembra che voglio giustificarmi ma all’estero 5-6 società hanno un budget mostruosamente superiore a quello della Juve e questo alla fine, nella maggior parte dei casi, incide. Ma il divario di 5-6 anni fa che sembrava incolmabile si sta riducendo».
Fonte: Corriere dello Sport
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