
La Dia di Roma, su mandato del gip di Napoli, sta eseguendo in queste ore una vasta operazione di sequestro di beni di vario genere, per un totale di 70 mln di euro, tutti intestati a una coppia di coniugi, Roberto Moccardi e Anna D’Orta, ritenuti prestanome del clan Contini. Immobili, autovetture, rapporti bancari, quote societarie in aziende attive in vari settori, dalla ristorazione alla locazione di capannoni, dall’autotrasporto all’autoparcheggio, tutti intestati ai due prestanome che, secondo gli inquirenti, investivano le ingenti somme provenienti dallo spaccio di sostanze stupefacenti in queste attività legali, con interessi nella Capitale, i proventi illeciti provenienti dalle attività camorristiche del clan Contini.
Le mani del clan Contini sulla Roma bene
Bar, ristoranti, pizzerie, tutti con sede nella Roma Bene. Non a caso Edoardo Contini, capoclan della famiglia egemone nei quartieri Poggioreale e Vicaria, ora a regime di carcere duro, veniva soprannominato “‘o romano”. Ora gli inquirenti indagano per scoprire eventuali collegamenti tra il clan napoletano e la malavita romana.
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Il sequestro arriva nell’ambito delle indagini condotte a carico di alcuni esponenti del clan Contini: lo scorso gennaio un altro colpo era stato sferrato alla famiglia criminale dei Contini: 90 persone ritenute collegate al clan erano state arrestate. I coniugi Roberto Moccardi e Anna D’Orta sono imputati nel processo contro Edoardo Contini e altre 168 persone: l’udienza preliminare ci sarà il 30 dicembre.