Si è tenuto in data 31 marzo u.s. presso il Liceo Vittorio Veneto di Scampia un interessante convegno sul significato della legalità e sulla sua concretezza e prospettiva.
Il Convegno ha rappresentato una delle fasi di un progetto più vasto sul tema che ha coinvolto il Liceo Vittorio Veneto gemellato con l’Istituto Nautico di Bagnoli.
Gli studenti, con la peculiarità della propria esperienza, hanno discusso e si sono confrontati sul valore e il significato della legalità che si costruisce fin dai piccoli gesti del quotidiano.
Gli strumenti da loro adottati sono stati la presentazione di slide per presentare i dati raccolti da un questionario circa i comportamenti individuali e sociali in tema di legalità e illegalità quotidiana; la lettura di temi e riflessioni scaturite dall’analisi del fenomeno come anche dalla lettura del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando con prefazione di Maria Falcone.
Gli interventi degli studenti si sono alternati a quelli degli ospiti moderati dalle Dirigenti scolastiche Olimpia Pasolini (Vittorio Veneto) e Elvira Romano (Istituto Nautico) che, grazie all’attivo lavoro delle insegnanti, hanno realizzato il progetto.
Il convegno si è arricchito della presenza della Dott.ssa Celeste Carrano (Magistrato), Anna Copertino (giornalista) chiamata a testimoniare della storia di Gianluca Cimminiello, e del Dr. Lorenzo Stabile (Ispettore Superiore presso Polizia di Stato). Tra il pubblico in sala, Patrizia Palumbo, Presidente dell’ Ass. Dream Team Scampia e Loredana De Vita, scrittrice.
Ciascuno degli ospiti ha dialogato con gli studenti raccontando la propria esperienza e cercando di far comprendere agli studenti quanto educarsi sin da piccoli alla legalità sia una risorsa per qualsiasi persona anche in quartieri “a rischio” come Scampia e Bagnoli.
Nelle parole della Dir. Sc. O. Pasolini “di legalità non si deve parlare solo quando ci sono i morti, ma nelle piccole azioni del quotidiano”; rispettare le norme più semplici di convivenza civile educa a costruire una mentalità e uno stile di vita che si basi sul rispetto dell’altro quanto di se stesso stimolando il senso di appartenenza alla collettività.
L’intervento della Dott.ssa C. Carrano prende spunto da una delle slide degli studenti in cui si parla di legittima difesa e spiega che “la prima vera legittima difesa non è la reazione all’offesa, ma la difesa dei diritti”. La consapevolezza dei propri diritti, infatti, stimola lo sviluppo del senso di appartenenza e condivisione di una comunità, “legalità significa comprendere che ciò che è illegale <<espropria>> da ciò che ci appartiene”.
La legalità non è materia scolastica, ma è il vissuto, la testimonianza attiva che dà significato al proprio esistere, è “il motore che può mettere in circolazione l’economia come la vita” dice ancora la Carrano. Di conseguenza, l‘illegalità non è una prospettiva, ma è l’attimo che si brucia, è l’illusione del potere e della forza. “L’illegalità è un profumo di poco prezzo” commenta Patrizia Palumbo, Presidente dell’Ass. Dream Team Scampia.
Di preoccupante rilievo è che l’età dell’illegalità si è abbassata nell’illusione del potere e della forza, per questo, come afferma uno studente dell’Istituo Nautico di Bagnoli, “bisogna avere il coraggio di scegliere la parte giusta”, fieri della libertà di essere se stessi.
L’intervento di Anna Copertino, non si è soffermato solo sul racconto della tragica storia di Gianluca Cimminiello, ma sul valore della testimonianza corretta e veritiera. Interessante il richiamo alla responsabilità dei giornalisti nel riportare la verità senza cercare il clamore della notizia per ottenere facile visibilità.
Molto intensa la lettura del tema di una studentessa che afferma “la mafia è un mostro che entra nella tua vita e si prende libertà, dignità e sogni”, ne consegue che il primo luogo in cui combattere la mafia è la propria coscienza.
Lorenzo Stabile, Ispettore della Polizia di Stato, grazie alla sua lunga attività sul territorio richiama alla responsabilità individuale affinché la camorra sia sconfitta e afferma “la legalità la facciamo noi” poiché ciascuno è parte della propria realtà e ciascuno a partire dalle piccole cose può modificare in meglio la propria realtà e quella della comunità.
Attraverso il racconto di casi vissuti in prima persona, l’ispettore invita a riflettere sul fatto che c’è sempe una scelta e che si può chiedere aiuto per esserre guidati verso “la parte giusta” in quanto sui territori oltre alla camorra agiscono anche persone e associazioni, la Polizia, che si adoperano per il bene delle comunità.
Significativo quanto triste il racconto della storia di Lino Romano, assassinato in un agguato di camorra perché confuso con un altro. Tutti potremmo trovarci in una situazione simile, per questo diviene ancora più essenziale sposare la legalità e combattere ogni forma di illegalità.
La legalità è un diritto, il diritto alla consapevolezza di appartenere.
di Loredana De Vita
Tema di Giada Laezza dell’istituto alberghiero Vittorio Veneto sede Scampia classe 2^ sezione D
Vi siete mai chiesti chi siamo ?
Siamo degli esseri umani,uomini dotati di virtù, sogni e libertà. Ogni uomo sogna di innamorarsi e formare una famiglia, ma in primis, sogna di realizzarsi nella vita in ambito lavorativo. Tra le tante virtù degli uomini ci sono: la forza, il coraggio, l’onestà e l’umiltà, ma cio che accompagnerà l’uomo nel cammino della sua vita non è una virtù ma una debolezza: la PAURA.
Ma cos’è la paura ?
La definizione di paura nel dizionario italiano è cosi evidenziata : stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo. Però molte persone non sono a conoscenza, o fanno finta di non sapere, che la paura è la fonte di nutrimento di un grande mostro che , nel nostro Paese, ma in generale nel mondo cresce sempre di più e si chiama: MAFIA.
Essa rappresenta un tabù nella nostra società, una società che diventa sempre più mafiosa, fa paura solo a nominarla.
Ma cos’è la mafia?
E’ una grande organizzazione criminale, che nasce in Sicilia e viene anche definita “Cosa Nostra”, si pensa che abbia origini antiche e sia ispirata alle sette segrete, infatti il giuramento di un mafioso si svolge con lo stesso rito di iniziazione che avviene nelle sette. Essa esiste da centinaia di anni ed è diffusa in tutto il mondo.
Ma cosa fa la mafia? E soprattutto perchè spaventa tanto?
La mafia si occupa di traffico di droga ed armi, sfruttamento della prostituzione, essa governa e controlla migliaia di miliardi, le banche, gli appalti nazionali ed internazionali e probabilmente decide anche le elezioni e le dimissioni dei parlamentari.
Non è una cosa contraddittoria il fatto che “Cosa Nostra” dia lavoro a così tante persone? Eppure risulta tutto “pulito” sarà per la nostra società avida che si è abituata alla mafia tanto da diventarne complice.
Possiamo paragonare questa macchina ad un albero che ramifica dapperttutto. Questo mostro però ha delle debolezze: una di queste è il coraggio degli uomini, di quelli che non hanno paura di lei. Dell’uomo saggio ed intelligente.
Abbiamo definito la mafia solo da un punto di vista storico ma definendola invece dal punto di vista morale possiamo dire che essa è quel mostro che entra nella tua vita e si prende la tua dignità, la tua libertà e i tuoi sogni con ogni forma d’intimidazione e di potere criminale. Ti fa vivere senza libertà, quella per cui abbiamo tanto combattuto e con la consapevolezza che potresti morire da un momento all’altro per mano sua, e questo è come non vivere.
L’uomo che comprende tutto ciò e decide di ribellarsi è l’uomo che la mafia teme. La mafia non ha regole, la mafia le fa le regole. E quando ci si oppone ad essa si paga con la vita. Tante sono state le vittime: uomini,donne, bambini ma in primis persone alle quali è stata tolta la possibilità di realizzarsi.
La mafia ha “amici” ovunque ed è grazie a loro che riesce sempre ad essere scagionata per mancanza di prove.
Un’organizzazione simile alla mafia è la camorra che nasce a Napoli. Gli interessi ed i metodi delle due organizzazioni sono uguali ciò che le differenzia è il luogo d’appartenenza, il sistema gerarchico, verticistico, è soprattutto il fatto che la camorra non ha l’esperienza e la grandezza della mafia.
Fatto sta che dovunque nascano e comunque si chiamino sono presenti nelle nostre vite e le rendono un inferno.
Ci siamo mai chiesti perchè non si riesce a sconfiggere la mafia?
Io sono stata sempre del parere che l’unione fa la forza e che se magari smettessimo di temerla e iniziassimo una lotta, che deve essere intrapresa prima nella coscienza di ogni individuo, potremmo combatterla. Dobbiamo prendere atto del fatto che la mafia non è imbattibile. Potremmo iniziare parlandone soprattutto ai bambini perchè sono il futuro. Gli uomini passano ma le idee restano.
Vi siete mai chiesti chi siamo? Siamo persone, esseri umani ed dobbiamo comportarci come tali, dobbiamo parlare se notiamo che qualcosa non va e non decidere di essere complici nel silenzio. Siamo uomini con dei sogni e come tali abbiamo il diritto di realizzarli.