Scampia: sportello anticamorra intitolato ad “Antonio Landieri”

Dopo dieci anni arriva l'atteso riconoscimento per il ragazzo disabile ucciso dalla Camorra il 6 novembre del 2004

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Ci sono voluti dieci anni, l’impegno e la volontà  di persone ed associazioni, come Rosario Esposito La Rossa di “Vo.di.Sca.”,  della famiglia Landieri, di Fabio Giuliani, neoeletto Referente Regionale di Libera e dell’VIII Municipalita per far sì che Scampia, desse finalmente la giusta memoria ad Antonio Landieri, vittima innocente di camorra. Il 6 settembre alle ore 12,00 nel corso dell’evento Libera in Goal verrà intitolato alla giovane vittima lo sportello anticamorra di Scampia, che è ubicato all’interno dell’VIII Municipalità.

Antonio Landieri venne ucciso il 6 novembre del 2004 ai 7 Palazzi di Scampia, mentre giocava a biliardino con gli amici, in un conflitto a fuoco tra gli Scissionisti e Di Lauro, in quella faida che è stata la più cruenta del territorio.  Antonio Landieri era un giovane onesto, era disabile, aveva metà del corpo paralizzato  e grosse difficoltà di deambulazione a causa di una paralisi infantile. Del gruppo di amici fu l’unico a restare ucciso, poiché la sua disabilità non gli permise di scappare. Inizialmente, come molte vittime di camorra, Antonio Landieri, è stato più volte, accostato ai clan del territorio, definendolo uno del “sistema“. Infangandone la memoria.
Ucciso due volte, dai proiettili della camorra e dalla maldicenza. Da una burocrazia che troppo spesso è lenta e sbaglia.

Solo dopo una lunga battaglia, portata avanti dalla famiglia e dall’associazione nata in sua memoria,  “Vo.di.Sca” ovvero Voci di Scampia,  è stato a tutti gli effetti riconosciuto come una vittima innocente di camorra.
– “Siamo contenti di questo piccolo riconoscimento in memoria di Antonio” -spiega Rosario Esposito La Rossa, cugino della vittima e fondatore di “Vo.di.Sca “. “E’ incredibile come nel resto d’Italia dedichino ad Antonio, associazione, beni confiscati, mentre Napoli rimane in silenzio, a Torino gli è stato dedicato il bene confiscato Cascina Arzilla, a Trieste, Novara e Alessandria dei presidi di Libera”. La famiglia Landieri,  da diversi anni si batte affinché lo Stadio Comunale di Scampia, oggi anonimo venga intitolato ad Antonio. Come è già successo, in Campania, per numerosi stadi dedicati a vittime innocenti, vedi Simonetta Lamberti di Cava de Tirreni, l’Alberto Vallefuoco a Mugnano o il Marcello Torre a Pagani.

La targa in memoria di Antonio, fortemente voluta da Libera e in particolare modo dal referente Regionale Fabio Giuliani, che ha fortemente voluto questo riconoscimento ad Antonio Landieri, sarà scoperta alla presenza di oltre 100 ragazzi provenienti da tutta l’Italia che dormiranno all’interno dell’Arci Scampia in un “campeggio resistente” per il torneo di calcio Libera in Goal, delle tante associazioni territoriali, dell’associazione Rime di Trieste, della Dream Team, del Coordinamento Campano Familiari Vittime Innocenti di criminalità, dei referenti di Libera e delle istituzioni. Sempre all’Arci Scampia ci saranno i saluti per Dada, il giovane africano di Mali, che grazie all’impegno di Rosario ed al grande cuore dello Chef Pietro Parisi, che gli ha fatto dono di un terreno e di 300 galline, dopo 7 anni potrà fare rientro nella sua Mali e riabbracciare la famiglia.

Prima dell’intitolazione i ragazzi omaggeranno Antonio visitando la sua tomba al cimitero di Miano. Tanti altri gli incontri e gli appuntamenti di Libera in Goal quest’anno. Dal bene confiscato di Chiaiano  “Amato Lamberti”, al Centro Hurtado, al Kumpania, al Bistrot del Teatro Bellini gestito dalla casa Editrice Marotta&Cafiero. Tanti saranno i luoghi che i giovani visiteranno,  luoghi simbolo di una legalità ritrovata, di un riscatto per dei territori campani che troppo spesso hanno risalto per accadimenti violenti. Questa volta non sarà così. Forse la scritta in italiano ed in inglese che accoglie chi entra in Scampia è vera. “Se ci credi, trovi un mare d’amore a Scampia”. “If you belive, you find a sea of love in Scampia”. Ed io ci credo. Oggi, più che mai.