“A Scampia spaccerebbero utero in affitto”, bufera su Nunzia De Girolamo

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Polemica sui social per alcune parole pronunciate dall’ex parlamentare e ministra Nunzia De Girolamo durante la puntata del 15 settembre di Piazzapulita

Esplode la polemica sui social per alcune parole pronunciate dall’ex parlamentare e ministra Nunzia De Girolamo durante la puntata del 15 settembre di Piazzapulita, su La7. “Sono contraria alla gestazione per altri – ha detto De Girolamo – ma sono contraria per etero e omosessuali perché vengo da una regione dove già mi immagino Scampia, dove le donne smettono di spacciare hashish e cominciano a spacciare l’utero, quindi sono terrorizzata dalle storture di questo paese e mi attengo alla Costituzione”.

Tra le tante reazioni che si sono succedute negli ultimi giorni, quella dell’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese che le chiede scuse pubbliche: “Scampia è uno dei quartieri di Napoli che ha pagato il prezzo più caro a causa dell’abbandono delle periferie da parte delle istituzioni. Nunzia De Girolamo, che delle istituzioni ha fatto parte nel corso della sua esperienza politica da ministra, questo dovrebbe saperlo e molto bene”.

Negli ultimi anni – ha sottolineato su Facebook – “è cambiato molto, e le donne sono il cuore, l’anima e il coraggio di questo cambiamento”. L’assessore punta quindi il dito sulle parole di Nunzia De Girolamo definendole “gravissime”, anche perché “dette innanzitutto da una donna, che poi evidentemente ha una conoscenza molto limitata di Scampia”. Di qui la richiesta all’ex ministra di “scusarsi pubblicamente”.

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“Una mia frase fuori dal contesto e ovviamente strumentalizzata sta creando la solita bufera social”, ha precisato Nunzia De Girolamo. “È evidente dal dibattito complessivo che io mi stavo riferendo alle difficoltà immense delle donne e la mia storia in tema di riconoscimento dei diritti parla per me molto più di una pioggia di post di insulti. Ho una discreta esperienza per capire che siamo a pochi giorni dal voto.

Ammetto che il riferimento a Scampia era inopportuno e non era mia intenzione toccare o urtare la sensibilità di persone delle quali io conosco difficoltà e problemi molto più di qualche censore da salotto o da tastiera. Se è accaduto me ne dolgo con quelle persone, perché ovviamente io mi riferivo alle donne della criminalità. Non ho nulla dire invece a chi è alla disperata ricerca di polemiche con l’illusione di guadagnare qualche consenso in più. A tutti costoro non ho nulla da dire se non che quando vogliono e come vogliono sono disponibile a un confronto pubblico su un tema che studio da molti anni. Loro, non so”.