Questo Capodanno è stato freddissimo, e indubbiamente saranno state molte le “vittime” di queste temperature da record, che dopo una notte di bagordi si sono risvegliate affette dai soliti mali di stagione, influenza e raffreddore. Ma che circa 200 impiegati di Asìa addetti alla pulizia stradale non si siano presentati al lavoro tra il 30 e il 31 dicembre, dichiarando di essere malati, sembra una coincidenza ben troppo bizzarra per essere ignorata.
Il freddo certo non risparmia nessuno, e a quanto pare la categoria più colpita, per una strana ragione, sembra essere quella degli operatori ecologici, che hanno “scioperato” in massa nei giorni a cavallo del passaggio tra 2014 e 2015, dandosi malati. E lasciando la città, popolatissima in questi giorni di festa, sotto una indecente coltre di rifiuti.
Un vero e proprio scandalo si è abbattuto in questi giorni sull’azienda napoletana per la nettezza urbana: 200 ammalati il giorno di Capodanno, vuoi per il freddo, vuoi per l’età avanzata della maggior parte del personale, significa un dimezzamento delle forze a disposizione di Asìa, che al momento può contare al suo attivo una squadra composta da poco più di 500 uomini incaricati della pulizia stradale, tra prelevamento dei rifiuti e spazzamento delle strade. Così, il primo gennaio Napoli si è svegliata sepolta sotto un tappeto di rifiuti, accumulatisi in grande quantità durante la notte di bagordi di Capodanno.
Interi quartieri sono rimasti sommersi dalla spazzatura fino a questa mattina, quando finalmente gli operatori ecologici sono tornati a svolgere il loro lavoro. Un esempio su tutti, quello del quartiere Sanità, i cui abitanti hanno rivissuto per un giorno l’incubo dell’emergenza rifiuti. Per non parlare del pericolo incendi, che sono scoppiati in tutta la città a causa di botti e fuochi d’artificio che, lanciati in strada, hanno trovato nei cumuli di rifiuti il combustibile perfetto per propagarsi.
Il danno, chiaramente, va tutto all’immagine di una città che proprio in questi giorni di festa è piena zeppa di turisti, i quali si sono trovati a destreggiarsi tra cumuli di rifiuti ammassati lungo le strade dei loro itinerari per il centro storico di Napoli.
Disagi per tutti, turisti ma anche napoletani, sia in centro che in periferia, dove addirittura nemmeno i cassonetti sono stati svuotati. Immediatamente sono scattate le visite fiscali. Raffaele Del Giudice, presidente Asìa, si è schierato a difesa dei suoi uomini. “Si tratta di un calo fisiologico dovuto a un evento eccezionale” ha spiegato. “Parliamo di circa 150 lavoratori (non 200, ndr) di un età media di 58 anni” ha chiarito ancora Del Giudice. A complicare le operazioni di pulizia, poi, ci si è messa anche la neve caduta in alcuni impianti, come a Tufino, dove non è stato possibile scaricare; oltre che alla maxi affluenza di napoletani e turisti, che hanno affollato le strade fino alle prime luci dell’alba durante la notte di eventi di Capodanno, tra piazza del Plebiscito e il Lungomare Liberato. E “finché la gente non va via noi non possiamo arrivare con i nostri mezzi a pulire” ha spiegato Del Giudice.
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