Sciame sismico nel Sannio. Dopo le trivellazioni la terra trema

Dopo l'avvio delle trivellazioni nel Sannio continuano gli sciami sismici. Ci sono collegamenti tra l'estrazione petrolifera e i terremoti?

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Nel Sannio la terra continua a tremare e ormai è più di un mese che il Beneventano è interessato da movimenti sismici. Tra il pomeriggio e la tarda serata di ieri l’Osservatorio sismico “Palmieri” di Pesco Sannita ha registrato un vero e proprio sciame sismico di 19 scosse comprese tra 1.8 e 2.9 di magnitudo. Le località interessate sono quelle comprese tra il comune di Pontelandolfo e quello di Casalduni.

La prima scossa è stata registrata alle 18,30 con epicentro a Casalduni, con magnitudo 1.8 seguite da tre addirittura di magnitudo 2.5 nella zona di Pontelandofo. Alle 19, 24 sono seguite quattro scosse comprese tra il 2.1 e il 2.9 di magnitudo con un ipocentro intorno i 10 kilometri di profondità. Verso le 20, 00 ce ne sono state 4 comprese tra l’1.5 e il 2.1 nella zone Fortore e di Foiano. Fino alle 22,21 ne sono seguite altre nelle aree comprese tra Casalduni, Pontelandolfo, e a Molinara di magnitudo compreso tra il 2.1 e il 2.6.

Le scosse del 22 agosto già avevano fatto pensare a un collegamento tra l’avvio delle trivellazioni per l’estrazione petrolifera e l’aumento dell’instabilità del territorio. Tra le 6,28 e le 8,33 dello stesso giorno si registrarono diverse scosse telluriche di magnitudo compreso tra 1.6 e 2.2. La prima scossa interessò l’area definita tra i comuni di Buonalbergo, Ginestra degli Schiavoni, Sant’Arcangelo Trimonte. La seconda interessò la zona limitata tra i comuni di Buonalbergo, Ginestra, San Giorgio la Molara, Sant’Arcangelo.

Il 12 agosto scorso la Regione Campania con un decreto concesse i permessi di trivellazione al Progetto Case Capozzi preliminare per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nel Sannio. 10 giorni l’irruzione di diversi sciami sismici.

I fenomeni sono collegati o sono indipendenti l’uno rispetto all’altro?