Oggi, per l’intera giornata, incroceranno le braccia persone che, tutti i giorni, lavorano per altre persone. Sciopereranno, in tutta la Campania, le lavoratrici ed i lavoratori della riabilitazione. “E’ una lotta, la loro, la nostra – si legge in una nota –, non solo per i propri diritti ma anche per quelli dei cittadini. Perchè non esiste la qualità del servizio senza qualità del lavoro”.
“Ed invece – prosegue il comunicato –, nella nostra terra, complice una normativa nazionale vecchia e non più adeguata ed una scelta politica della Regione Campania che non ha mai voluto fare della qualità delle prestazioni riabilitative un cavallo di battaglia, i cittadini costretti dalle avversità della vita a dover incrociare il lavoro di fisioterapisti, logopedisti, neuropsicomotricisti, educatori, musicoterapisti, animatori, terapisti occupazionali, operatori socio sanitari, infermieri del settore, troppo spesso non sanno che le prestazioni riabilitative a cui sono sottoposti vengono erogate da personale che troppo spesso subisce le pratiche più odiose nel vasto campionario del mercato del lavoro.
E come se non bastasse, la maggior parte di tali operatori, pur facendo lo stesso lavoro dei colleghi del pubblico, ma anche di molti colleghi del privato, è costretta a lavorare con contratti collettivi di lavoro sottoscritti da organizzazioni sindacali assolutamente non rappresentative che abbassano le tutele, abbassano i diritti, abbassano la retribuzione ed aumentano le ore da lavorare e le giornate lavorative annuali.
Dunque i lavoratori vengono pagati meno, fanno più ore di lavoro, meno riposi e devono assistere anche più pazienti“.
“Questo fenomeno – si legge – si chiama ‘dumping contrattuale’ ed è il fenomeno grazie al quale gli imprenditori del settore, in assenza di una regolamentazione che faccia della qualità uno dei capisaldi della retribuzione delle loro fatture, intascano utili impropri nei confronti di coloro i quali, invece, puntano sulla qualità applicando i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative“.
“E’ contro tutto questo, ma anche contro la lentezza di un ente che in 9 mesi non è ancora riuscito a dirimere la matassa sul come garantire i fondi relativi alla compartecipazione al rinnovo del contratto della sanità privata ed a garantire arretrati ed adeguamenti a parte di questo personale, che domani si incroceranno le braccia”.
“Ma, forse, è il tempo di chiedere anche altro alla Regione Campania: è il tempo di chiedere ed a voce alta un fabbisogno non basato sui tagli alla spesa sanitaria, di chiedere maggiori controlli sulle strutture che utilizzano più contratti di lavoro all’interno della stessa sede e che utilizzano cooperative riconducibili agli stessi imprenditori per abbassare il costo del lavoro, di chiedere come è possibile che vengano accreditate strutture riabilitative che esercitano la loro attività in veri e propri scantinati oppure all’interno di condomini.
E’ per chiedere anche questo che domani si sciopera. Per il diritto alla salute dei pazienti, innanzitutto e poi per i diritti di chi garantisce loro le prestazioni. Per questo, chi sciopera chiede scusa per il disagio ai pazienti che domani non riceveranno la prestazione.
Ma, con il sostegno di tutti, anche dei pazienti e dei loro familiari, il disagio di domani potrà essere trasformato in una migliore qualità delle prestazioni dopodomani. Ci vediamo – conclude il testo – al Centro Direzionale di Napoli per lottare insieme per i vostri e per i nostri diritti“. (730 rimborso 2021, quando arriva da Agenzia delle Entrate)
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