E’ partito in tutta Italia lo sciopero nazionale della scuola, proclamato per oggi dai sindacati confederali e di base, con l’eccezione della Cisl Scuola: si protesta contro le politiche del governo in materia di istruzione e ricerca e si chiedono, tra l’altro, più fondi in Manovra per il settore, per il rinnovo del contratto, la stabilizzazione dei precari, più sicurezza per gli edifici e una soluzione definitiva per le “classi pollaio“.
Questa mattina cancelli chiusi e lezioni saltate in molte scuole statali d’Italia, dalle materne alle superiori: la mobilitazione riguarda infatti l’intero personale scolastico – docenti, Ata e dirigenti – ed è stata indetta, con modalità diverse, dai sindacati Flc Cgil, Uil Scuola Snals Confsal, Gilda Unams, AND, Anief, Cobas, CUB Sur, Fisi, Sisa.
A ROMA MINISTERO “ASSEDIATO” – Il teatro principale delle manifestazioni è Roma. Nella Capitale sfila il corteo di Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief, che parte alle 10.30 da Porta San Paolo (concentramento dalle 10 a Piramide) verso il Ministero dell’Istruzione in Viale Trastevere). Al Ministero manifestano anche Cobas e Cub, con un sit-in statico dalle 9.30. La chiusura delle manifestazioni è prevista per le ore 13.
Manifestazioni provinciali di Cobas e Cub si tengono anche a Bologna (Piazza Memorial della Shoah ore 9.30), Firenze (piazza S. Marco ore 9.30), Torino (all’Usr in Corso Vittorio Emanuele II ore 10), Napoli (Piazza del Gesù ore 9.30), Palermo (Piazza Politeama ore 9.30), Pisa (Piazza XX Settembre ore 10), Catania (Piazza Roma ore 9.30), Livorno (Piazza Giusti ore 9), Genova (Piazza De Ferrari ore 10).
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LE MOTIVAZIONI – Scarsi investimenti sulla scuola nella Manovra economica, la previsione di aumenti “irrisori” nel nuovo contratto, l’assenza di una “necessaria stabilizzazione” del personale precario e di una riduzione strutturale del numero di alunni per classe, la stabilizzazione dell`organico Covid docente e ATA sono tra le motivazioni principali alla base dello sciopero.
“Nella legge di Bilancio solo lo 0,62% viene destinato alla professione docente, per pochi e a premio, mentre sul contratto è di 87 euro la previsione di aumento con 12 euro legati alla ‘dedizione’, quando è di 350 euro la differenza attuale tra il personale della PA e quello della scuola“, ricordano i sindacati confederali, per i quali tra le misure urgenti “attese da anni” ci sono “dare un dirigente ad ogni scuola e azzerare le reggenze; permettere a tutti dirigenti di spostarsi da una regione all’altra; presìdi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole” e, tra le misure “a costo zero“, un “concorso riservato per Dsga facenti funzioni; l’abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale“.
I Cobas-Cub rivendicano anche “la centralità della scuola nel PNRR, innanzitutto attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la sicurezza; l`adeguamento permanente alla media OCSE del finanziamento per l’istruzione; un piano straordinario di assunzioni, ad iniziare dai ‘precari’, sulla base di un percorso per titoli“.
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