Una fiaccolata e un corteo per chiedere la liberazione di Raffaele Russo, 60 anni, del figlio Antonio, 25 anni e del nipote Vincenzo Cimmino, 29 anni, tutti napoletani e scomparsi il 31 gennaio scorso nella regione di Jalisco, in Messico. E’ così che parenti e amici, a Napoli, hanno, ancora una volta, chiesto l’attenzione “delle istituzioni e di quanti possano aiutarci a riportare a casa i nostri fratelli“.
C’è preoccupazione sui volti della famiglia degli scomparsi. Ma c’è anche rabbia “perché solo in queste ore vediamo che qualcuno si sta muovendo“. Dopo l’intervento del ministro degli Esteri, Angelino Alfano, “siamo più fiduciosi e certi che qualcuno si sta interessando“, dice Gino Bergamè, portavoce della famiglia Russo. “Noi siamo persone perbene – dice Francesco Russo, fratello di uno dei sequestrati – L’intervento del ministro Alfano? Aspetteremo i fatti e dopo ringrazieremo, li ringrazieremo quando ci porteranno qui i nostri fratelli liberi“.
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