“Sono passati nove anni ma per mio figlio Ciro la politica non ha fatto nulla: nessuno ha preso seri provvedimenti eppure mio figlio è stato ucciso in un agguato non in uno scontro”. Lo ha detto Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli morto in ospedale dopo essere stato ferito gravemente da un ultrà romanista nel 2014, intervenendo nei giorni scorsi alla trasmissione “Campania Oggi”, in onda su Teleclubitalia, canale 77.
Commentando gli scontri tra tifosi romanisti e partenopei nell’area di servizio di Badia al Pino, lungo la A1, Leardi ha spiegato che “questi ragazzi hanno un’opportunità preziosa: la vita. E a volte la possono mettere a rischio per una rivalità calcistica. Ed è quello che più mi angoscia. Non vorrei che capitasse di nuovo quello che è successo a mio figlio”.
E a chi parla di un presunto sentimento di vendetta, mai del tutto sopito, tra le due tifoserie nato in seguito alla morte di Ciro, la madre chiede che il nome di suo figlio non venga mai “usato per fare violenza”. Infine si rivolge alla politica: “In nove anni avrebbero potuto fare qualcosa – ha aggiunto Antonella Leandri nel corso della trasmissione -, mio figlio è stato ucciso in un agguato non in uno scontro. Quindi che prendano seri provvedimenti, perché da nove anni a questa parte non è stato fatto nulla”.
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