Scuola e bimbi al freddo, i genitori bloccano il traffico (VIDEO)

Scuola e bimbi al freddo. 78° circolo polare, così chiamato dai genitori della Cariteo Silio Italico che hanno protestato per l'assenza dei riscaldamenti nelle aule

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Scuola e bimbi al freddo: “78esimo circolo polare”. Con queste parole scritte sopra un cartello dall’evocativa tinta azzurrina, e corredato dal disegno di un pinguino, i genitori dei bambini dell’Istituto Comprensivo Statale Cariteo S. Italico hanno protestato questa mattina davanti ai cancelli della scuola, in via Benedetto Cariteo 47, a Fuorigrotta, per l’assenza dei riscaldamenti nelle aule.

Il mancato funzionamento dei riscaldamenti costringe i bambini a frequentare le lezioni al freddo, indossando i cappotti anche all’interno delle aule. Una situazione intollerabile per dei bambini così piccoli, che ha scatenato la rivolta dei genitori, e che getta una nuova ombra sull’annoso problema delle condizioni purtroppo non rosee delle strutture scolastiche napoletane.

“Dal 15 dicembre stiamo mandando avanti una battaglia per ottenere i riscaldamenti nelle aule ma abbiamo avuto dei problemi con la caldaia” spiega Luciano Rizzo, genitore e presidente del Consiglio d’Istituto. Accesa regolarmente grazie all’intervento del Comune durante l’inverno dell’anno scorso, quest’anno all’arrivo dei primi freddi la brutta sorpresa: sulla caldaia erano stati apposti dei sigilli, che ne impediscono l’accensione.

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Noi Kissiamo con Salvatore Calise

A fare luce sulla questione, ben più ingarbugliata di quanto sembri, è “Lo strillone” Fabio De Rosa, che da tempo segue la vicenda con Salvatore Calise, conduttore di NOI KISSIAMO di Radio Kiss Kiss Napoli.

“Fino  a settembre dell’anno scorso – ci spiega Fabio, contattato telefonicamente dalla redazione di Road Tv Italia – le caldaie erano gestite dal consorzio Edil Partenope, a cui il comune non ha rinnovato il contratto di manutenzione e gestione. Al posto di Edil Partenope è subentrata un‘altra azienda, la Firam, che quest’anno ha acceso le caldaie in 299 scuole, tranne la Cariteo”.

Perché? Il problema sembra essere la morosità contestata dall’Eni alla Edil Partenope. In soldoni il consorzio Edil Partenope che si occupava della gestione delle caldaie non avrebbe pagato “la bolletta” della Cariteo all’Eni gas, che si rifiuta ora di rimuovere i sigilli per permettere l’accensione della caldaia.

“Un atteggiamento inaccettabile” afferma De Rosa, riprendendo le dichiarazioni dell’assessore comunale alla Scuola Anna Maria Palmieri“soprattutto considerando che il contenzioso per morosità riguarda due privati, ovvero l’Edil Partenope, ormai esclusa dalla gestione delle caldaie dopo il mancato rinnovo del contratto da parte del Comune, e l’Eni. Quindi non il Comune di Napoli, che con il consorzio Edil Partenope ha saldato tutti i suoi debiti”.

“C’è da aggiungere che una delle ragioni per cui il Comune ha disdetto il contratto con l’Edil Partenope è proprio l’individuazione di alcune irregolarità per quanto riguarda la caldaia dell’Istituto Cariteo, che è stata fatta funzionare fino all’anno scorso in maniera illegale, senza il dovuto collaudo dei vigili del fuoco” spiega ancora De Rosa, collaudo che è stato infine effettuato proprio grazie all’interessamento dello Strillone il giorno prima della chiusura natalizia.

“Tutto sembrava messo a posto insomma, invece quando la Firam si è interfacciata con l’Eni, quest’ultima si è rifiutata ancora una volta di rimuovere i sigilli per morosità“. Il Comune è pronto a procedere con una denuncia per interruzione del servizio nei confronti della società. Come ha affermato anche Anna Maria Palmieri intervistato da Salvatore Calise durante la trasmissione Noi Kissiamo “se in poche ore la situazione non si sbloccherà saremo pronti a far scattare la denuncia ai danni di Eni”.

Scuola e bimbi al freddo, i genitori bloccano il traffico

Intanto i genitori dei bambini questa mattina si sono quindi rifiutati di far entrare i propri figli a scuola, e stanno tuttora manifestando davanti ai cancelli, bloccando la strada e facendo appello alla preside dell’istituto per chiedere l’intervento delle autorità e la risoluzione immediata del problema.

8 gennaio 2013