Mi piace: il suono dei geta nelle strade di Tokyo, la musica di Fats alla mattina presto, leggere Cechov quando viaggio, parlare con una bella donna e innamorarmi della sua intelligenza, i quadri di Redon esposti al buio, nei piani alti del Musée d’Orsay, la birra Sapporo bevuta nel 94 a Sendagi. La luce del pomeriggio nella mia casa di Parigi, il frusciare delle palme a Capitana, il telefono che tace, andare al mare di primavera e scrivere, Buster Keaton, capire come un artista ha disegnato una cosa, leggere le lettere, il white russian, stare seduto, immergermi in altri tempi, altri luoghi. Cucinare qualcosa, stare all’ascolto, immaginare come viveva Hokusay, perdermi, emozionarmi davanti a una bella foto, osservare i palazzi e capire chi li ha abitati.
Igort.
Un regista fumettista, un romanziere musicista, ma anche saggista e sceneggiatore Igor Tuveri, il super ospite del party natalizio che celebra i 25 anni di attività di un’eccellenza tutta napoletana, la Scuola Italiana di Comix.
Igort inizia la sua carriera negli anni ’80 con la musica, le pubblicazioni su Alter Alter e Frigidaire, e con la creazione del gruppo Valvoline, collettivo di avanguardia artistica di cui ha fatto parte anche l’altro importante ospite del Comix party, ritornato dopo 30 anni al fumetto: Giorgio Carpinteri. Una carriera tutta in salita, quella che vede Igort collaborare negli anni ’90 con le casa editrici giapponesi Kodansha, Brutus magazine House e Hon Hon do. È in quel periodo che prende i primi contatti con la casa editrice nipponica Kodansha, per la quale scrive e disegna dal 1991, collaborazione che durerà circa quindici anni. Igort nel 1992 disegna quello che diventerà lo Swatch dell’anno, il modello Yuri. Un oggetto che venderà più di trecentomila pezzi in Asia, Europa e nord America. Non a caso, qualche anno dopo il personaggio, un bambino cosmonauta, diventerà protagonista di una serie a fumetti giapponese. Nel 2000 fonda insieme a Carlo Barbieri la casa editrice Coconino Press, e nel 2002 pubblica quello che diventerà il libro vincitore alla Fiera del libro di Francoforte: 5 è il numero perfetto. Un noir napoletano iniziato a Tokyo e terminato dopo un lungo lavoro di dieci anni, e che nel 2019 potremo vedere sugli schermi. Le riprese del film interpretato da Toni Servillo, Valeria Golino e Carlo Buccirosso sono iniziate a luglio 2018 e hanno naturalmente coinvolto Napoli, che vedremo attraverso gli occhi visionari di Igort. Dai primi anni 2000 Tuveri inizia diverse collaborazioni all’estero, e trasferitosi a Parigi avvia la serie Baobab, che racconta le vicende di un bimbo giapponese (Hiroshi Oolong) e di un giovane autore di fumetti sud americano (Celestino Villarosa). Baobab viene pubblicato in Italia, Francia, Spagna, Olanda, Germania e Stati Uniti e poi Giappone. Nel 2010, dopo aver vissuto tra Ucraina, Russia e Siberia, Igort scrive e disegna Quaderni Ucraini, pubblicato nella collana Strade Blu di Mondadori. Poi, nel 2011 dà alle stampe Quaderni russi, un reportage disegnato sulla tracce della giornalista russa Anna Stepanovna Politkovskaja.
Fondamentale è l’anno 2014, in cui annuncia su Facebook la pubblicazione de I quaderni giapponesi, un saggio a fumetti, libro di viaggio e reportage disegnato che racconta la lunga esperienza dell’autore in Giappone. Nel 2017 Igort abbandona Coconino Press perché non più in grado di svolgere il proprio lavoro serenamente, e qualche mese dopo, nel corso del Salone del Libro di Torino, annuncia la nascita di Oblomov Edizioni, con un catalogo internazionale di opere di grande prestigio. Della società fa parte la Casa editrice La Nave di Teseo, diretta da Elisabetta Sgarbi.
Al party di Natale della Scuola Italiana di Comix, Igor Tuveri si concederà agli ospiti per un firma copie insieme a Giorgio Carpinteri, tra i componenti dello storico gruppo Valvoline negli anni ’80, e che dopo più di trent’anni torna con “Aquatlantic”, edizioni Oblomov.
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