
“Già con 800 euro al mese è difficile vivere, figuriamoci con 400”. Sono disperati, gli ex lavoratori Lsu che questa mattina hanno dato vita ad una protesta collettiva, occupando circa 40 scuole tra Napoli e Provincia. E non solo. E’ una protesta trasversale, ci spiegano dal presidio della Dante Alighieri, occupata questa mattina come molte altre scuole del napoletano, che coinvolge anche Roma, la Basilicata, la Puglia. 24mila i lavoratori in tutto il Sud Italia che rischiano di vedersi togliere anche la certezza di quel poco di stipendio.
Il tavolo di confronto con il Miur dello scorso settembre infatti non ha dato i risultati sperati: ai lavoratori Ata, ex Lsu, è arrivata comunque la lettera di licenziamento, che fissa la cessazione del rapporto lavorativo il prossimo 28 febbraio. Lincenziamento, ci spiegano, a cui seguirebbe una nuova assunzione, ma con un contratto che prevede il dimezzamento delle ore di lavoro, con un conseguente dimezzamento dello stipendio: da 800 a 400 euro al mese.
“Finché non ci ascolteranno non ci muoveremo da qui – spiegano. – Chiediamo scusa a tutti, ai genitori, agli insegnanti, all’amministrazione comunale per il disagio che stiamo procurando, ma siamo arrivati all’ultima spiaggia, e non abbiamo intenzione di mollare”. Perché con 400 euro al mese molte famiglie non riuscirebbero più a tirare avanti. “Vogliono che veniamo a dormire nelle scuole?” è la provocazione che lanciano. Perché i soldi che guadagnerebbero basterebbero appena a mangiare, non certo a pagare l’affitto o le bollette. “Chiediamo aiuto anche al futuro presidente del Consiglio Matteo Renzi” afferma una lavoratrice. “Che ci aiutino a difendere i nostri diritti“.