Categories: Ambiente e Legalità

E se il Vesuvio eruttasse? Si formerebbe una coda di 800 km. Ecco cosa ne pensa il giornale “Le Scienze”

Secondo l’Assessore regionale alla Protezione Civile, Edoardo Cosenza, se il Vesuvio eruttasse sarebbe possibile evacuare completamente la “zona rossa” in 72 ore, se il vulcano lanciasse segnali premonitori qualche giorno prima. Fantascienza secondo il giornale “Le Scienze” che ha dedicato una copertina proprio al Vesuvio.

Siamo pronti ad affrontare un’eruzione? A quanto pare no…

La fuga di massa in 72 ore è messa in dubbio da numerosi scienziati e anche da “Le Scienze”. In linea puramente teorica, un’evacuazione è possibile, ma praticamente i piani approvati dal governo Letta sono ancora un mistero: 700.000 sono i residenti nell’area di rischio, e nessuno saprebbe cosa fare in caso d’emergenza. Mauro Rosi, vulcanologo e direttore dell’ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione civile, si dice allarmato: “Esistono 25 comuni italiani gemellati che ospiterebbero gli sfollati in caso di allarme eruzione, ma come faranno questi ultimi a raggiungere questi luoghi? Nelle poche prove di evacuazione effettuate anni fa, qualche decina di finti sfollati furono caricati a bordo di autobus e portati in giro per l’Italia. Tempo perso se si considera quante sono le persone da evacuare in caso di allarme. Per trasferire 700.000 persone occorrono 8.750 autobus da 80 posti, non si sa da che parte arriveranno e dove si fermeranno una volta arrivati. Vi pare che una volta scattato l’allarme qualcuno si metta al telefono per trovare tutti questi autobus? Improbabile. 

Dal canto suo, Edoardo Cosenza, professore di ingegneria della Federico II e assessore regionale ai Lavori pubblici, solleva un altro grave problema: “Se pure non considerassimo la soluzione autobus, possiamo contare le 300.000 automobili private immatricolate nel territorio. Se si impone di usare una macchina per almeno due persone, cioè l’autista e almeno un passeggero, significa che almeno 600.000 si evacuano da sole. Per gli altri, al massimo 100.000 persone, è allo studio l’ipotesi di indirizzarli verso le stazioni ferroviarie, così la necessità di autobus dovrebbe poter essere coperta dalla sola Regione Campania”. Le Scienze, però, contrattacca: “Per 600.000 persone ci vogliono 200.000 auto: si otterrebbe una fila di ben 800 km. Se le facessimo circolare in fila per due, metà verso Nord e metà verso Sud, si creerebbero 200 chilometri di coda in entrambe le direzioni. Oppure, più probabilmente, un unico gigantesco ingorgo nel quale rimarrebbero bloccati tutti“.

In sostanza, nessuno ha idea di cosa potrà mai accadere in caso di eruzione. Possiamo stare tutti tranquilli.

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Rita Guitto

Vivo di cinema e letteratura e credo che il giornalismo sia un modo di essere, poi un lavoro. L’informazione è la giusta leva per far girare il mondo come dovrebbe.

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