di Sara Di Somma
Una città in cui abitano due forze: la vita e la morte. Questa è Napoli per Rachel Donadio, giornalista, che dalle pagine del New York Times, ha fatto battere il cuore dei napoletani con un reportage che celebra la bella Partenope in tutte le sue numerose sfaccettature. Dietro il traffico, i motorini che sfrecciano in senso vietato, gli scandali della malapolitica e della camorra, Napoli ha un volto che affascina, ammalia, seduce con i suoi misteriosi vicoli, gli imperdibili monumenti, i paesaggi mozzafiato, i profumi della tradizione gastronomica. Insomma, dà ragione a quanti credono al celebre motto “vedi Napoli e poi muori” perchè, per citare la giornalista, possiede un’attrattiva magica, più potente “dell’elegante e sobria Firenze, della sgargiante Roma, con la bellezza perfetta delle sue rovine, e anche più dell’ultraterrena Venezia”.
Un elogio quello del New York Times per una città troppo spesso sbeffeggiata dai media internazionali, sbattuta in prima pagina soltanto per le sue complessità ed emergenze varie, nota per una certa fama negativa fatta di pregiudizi e stereotipi disdicevoli che i napoletani fanno davvero fatica a scrollarsi di dosso. Rachel Donadio guarda la città con gli occhi di un’amante appassionata, conquistata dall’atmosfera che si respira a Napoli, dove “il passato a volte sembra brillare più del presente”.
Soddisfatto del reportage anche il sindaco De Magistris: “siamo contenti di questa stampa internazionale che racconta di Napoli – ha detto – Una città bella, complessa, straordinaria, da vivere e da visitare”. E aggiunge, a mo’ di conferma: “da alcuni mesi c’è un’onda piena di turisti nella nostra città. Un trend positivo, che vogliamo mantenere impegnando il massimo delle energie organizzative in questa direzione”.
17 dicembre 2013