Una rete di sensori è stata installata per controllare 24 ore su 24 il Vesuvio e gli altri vulcani attivi nell’area napoletana. I sensori sono tra i più moderni e precisi al mondo. La tecnologia può aiutare l’uomo, attraverso questi sofisticatissimi strumenti, ad essere informato su ogni minima variazione di stato dei vulcani. Questi strumenti, infatti, sono in grado di registrare le scosse di terremoto anche più lievi e le onde provocate da boati e rumori di intensità molto bassa.
Ci sono ben ventiquattro stazioni di sorveglianza, di cui cinque sono mobili, nei punti con maggior frequenza di miniscosse del vulcano. L’area sorvegliata va dalle sponde del Vesuvio ai Campi Flegrei, fino ad arrivare all’Appennino irpino. I centonove ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano possono così mantenere alta l’attenzione sui territori a più alto rischio vulcanico, grazie ad un sistema sismografico di altissima qualità. Ovviamente, si tratta di precauzioni. Non c’è nessun allarme.